La Procura della Repubblica di Messina, nell’ambito dell’inchiesta su alcune speculazioni edilizie a Fiumedinisi ha chiesto il rinvio a giudizio per il deputato regionale Cateno De Luca (foto edg), ex sindaco del paese e leader del movimento “Sicilia vera”, per suo fratello Tindaro, per Pietro D’Anna funzionario del Comune, per Benedetto Parisi, presidente della Commissione edilizia e per altre 14 persone tra amministratori ed ex amministratori del Comune jonico. A Cateno De Luca la Procura contesta l’abuso d’ufficio, il falso e la tentata concussione. L’inchiesta riguarda vicende del periodo compreso tra il 2004 e il 2010. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro e dal sostituto Liliana Todaro, sono state avviate a seguito di un esposto e si sono concentrate sui lavori per la costruzione di una struttura alberghiera con annesso centro benessere.
“Una parte della Procura della Repubblica di Messina assume sempre più le sembianze per la vicenda che mi riguarda, di una cupola politico – mafiosa – massonica, che nulla ha a che vedere col verminaio di cui ha parlato anni fa l’on. Vendola”. Così il deputato regionale Cateno De Luca commenta la richiesta del suo rinvio a giudizio e di altre sedici persone tra amministratori, funzionari e componenti della commissione edilizia comunale di Fiumedinisi (Me) nell’ambito dell’inchiesta su una presunta speculazione edilizia nel centro ionico. Al leader del movimento ‘Sicilia Vera’ vengono contestati l’abuso d’ufficio, la tentata concussione e il falso, reati commessi da sindaco della cittadina. Il deputato regionale contesta in una nota il modo in cui è stata fatta “filtrare” la notizia ed annuncia che investirà della vicenda “gli organi Superiori della Magistratura ed altre Procure della Repubblica, sicuramente più obiettive ed ambientalmente compatibili con l’impertinente De Luca, che godrà, in un lungo processo, di buona compagnia, quale quella del Procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro”.
Il rinvio a giudizio e’ stato chiesto anche per il componente della giunta comunale di Fiumedinisi Pietro Bertino, il vice sindaco Grazia Rascona’, l’ex l’assessore Paolo Croce’, i componenti della commissione edilizia comunale Renzo Briguglio, Angelo Caminiti, Roberto Favosi, Fabio Nicita, Francesco Carmelo Oliva e l’attuale sindaco di Alì (ME) Carmelo Satta coinvolto nell’inchiesta come presidente del Cda della Fenapi, la societa’ di formazione creata da De Luca.