CGIL: A MESSINA I DISOCCUPATI SONO IL 4% IN PIU’ DELLA MEDIA NAZIONALE

 

Sono giovani ma non giovanissimi i protagonisti di uno studio sul lavoro, presentato da CGIL e da cui emerge come  il perdurare della crisi stia modificando profondamente le scelte e le condizioni di vita nella nostra provincia, in particolare nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni.

Il 2° Studio sullo Stato dell’occupazione nella provincia di Messina elaborato dalla Cgil di Messina su dati Istat 2011, è stato presentato questa mattina dal segretario generale Lillo Oceano che commenta “I dati ci dicono che siamo ancora lontani dall’uscire dalla crisi e che la vera emergenza a Messina e nel resto del Paese è la creazione di lavoro, non la facilitazione dei licenziamenti prevista dalla riforma dell’art18”.

Due i dati di maggiore rilevanza:  aumenta l’inattività nella popolazione maschile 25/34, gli scoraggiati, coloro che un lavoro non lo cercano nemmeno più, e al contrario, le donne nella stessa fascia d’età, si rimboccano le maniche e si mettono a cercarlo un lavoro. Ma l’uscita dalla crisi è ancora lontana e i dati confermano lo stato di forte difficoltà del territorio a partire dal 2007.

OCCUPAZIONE –(occupati diviso popolazione): dal 2007 ad oggi il trend è in discesa, a livello nazionale e anche locale. Nel 2011 il tasso di occupazione totale (uomini e donne dai 15 anni in su) in provincia di Messina si è attestato sul 34,6%, quasi 10 punti percentuali sotto la media nazionale che è del 44,35%. Evidente la crisi del lavoro nella fascia d’età 25-34 anni che dal 2007, anno di inizio della crisi, al 2011 perde 11,15 punti percentuali fermandosi sotto il 44%, con un gap di 21 punti percentuali dalla media italiana.

Complessivamente in provincia di Messina nel 2011 su una popolazione di oltre 650mila persone, 193mila hanno lavorato.

DISOCCUPAZIONE -(persone in cerca di lavoro diviso la forza lavoro che è costituita dagli occupati, dai disoccupati e da chi è in cerca di prima occupazione): la disoccupazione totale in provincia di Messina (uomini e donne dai 15 anni in su), nel 2011 tocca il 12,48% contro l’ 8,41 nazionale. Nella fascia 25-34, rispetto al 2010, si registra una flessione, passando dal 22% al 20,3 bilanciata però dai dati sull’inattività. Il fenomeno singolare del 2011 infatti, nella fascia d’età di coloro che dovrebbero ormai avere smesso di studiare ed essere entrati nel mondo del lavoro, è l’aumento della inattività soprattutto tra i maschi.

INATTIVITÀ – (popolazione non attiva cioè studenti, pensionati, casalinghe, persone scoraggiate che non cercano più un lavoro diviso la popolazione residente): il tasso di inattività generale (uomini e donne, dai 15 anni in su), nel 2011 supera la soglia del 60% e registra un aumento rispetto al 2010. Anche in questo caso, particolarmente significativa è la tabella relativa alla fascia d’età 25-34 anni anche perché è in questo range che si concentrano i cosiddetti “scoraggiati”, quelli cioè che il lavoro nemmeno lo cercano più. Qui la media provinciale tocca il 44,8% rispetto al 43,3 del 2010 e al 26,1 nazionale. In poche parole quasi un messinese su due nel pieno dell’età lavorativa il lavoro nemmeno lo cerca più.

LE DONNE SI RIMBOCCANO LE MANICHE – Complessivamente dai dati emerge una reazione delle donne alla crisi di segno posto a quella dei maschi , più marcata nella fascia 25-34 anni. Nel 2011 infatti diminuiscono l’inattività (- 0,6%) e la disoccupazione (-1,2%) e aumenta l’occupazione di quasi un punto percentuale (0,98%). Nella crisi, insomma, mentre mariti e padri perdono il lavoro o accedono agli ammortizzatori sociali, mentre aumenta l’incertezza, le donne riprendono si rimboccano le maniche e tornano a cercar lavoro.

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