Era stato preannunciato, e le maestranze non si sono smentite: la prima rappresentazione di “L’Elisir d’Amore”, di Donizetti, diretta dal maestro Alberto Veronesi, sta per andare in scena in forma ridotta. Presente solo il pianoforte di Milo Longo. I macchinisti che fanno parte della Cisl non hanno partecipato allo sciopero indetto da Cigl e Uil. Quindi non sono presenti personale amministrativo, di scena e orchestrali.
Intanto inizia il rimborso dei biglietti, per chi lo vuole, mentre qualcuno “sposta” il tagliando per lo spettacolo di giovedì, mentre altri accettano di vedere lo spettacolo in forma ridotta. L’amministrazione dell’ente Teatro manifesta il proprio disappunto per la decisione. Una dozzina di orchestrali ha deciso di non manifesatre e si trova nella fossa del palcoscenico. Coloro che hanno deciso di scioperare, invece, ci confermano come questo fosse l’unico modo per farsi sentire. Molta confusione in platea: c’è chi urla “vergogna!”, “così si castiga il pubblico!”.
Alle 21:15 sale sul palco il Sovrintendente del Teatro, Paolo Magaudda, che dice: “Serata particolare, io non sono d’accordo. Non ce la siamo sentiti di far saltare la prima, come si fa in tutta Italia, vedi Muti a Milano. Il bilancio della Regione non ci distrugge”. Magaudda ha poi chiesto al pubblico di essere solidare con l’amministrazione che vuole stabilizzare i maestri, e ringrazia il maestro Milo Longo che accompagna i cantanti al pianoforte, ed anche il maestro Alberto Veronesi, il quale ha detto che l’opera deve andare avanti.
Successivamente proprio il maestro Veronesi prende la parola: “Sono imbarazzato, mi ripugna dover fare il tutto senza l’orchestra. Come direttore, mi sento di chiedere al pubblico se vuole assistere all’opera o se preferisce rimandare”. Il pubblico vuole che l’opera vada avanti ed applaude il maestro.
Alle 21:30 si spengono le luci, lo spettacolo ha inizio. Ma gli orchestrali che precedentemente si erano posizionati nella fossa del palcoscenico, per rispetto degli orchestrali assenti, lasciano la loro postazione.
Come raccontato già oggi, la protesta va in atto per manifestare pubblicamente contro la mancata approvazione della pianta organica, la mancata stabilizzazione e il riconoscimento delle professionalità, l’annuncio di nuovi tagli ai finanziamenti regionali. Domani i nostri video della manifestazione.