Un “Elisir d’amore” ambientato nell’Italia che va dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta, «dedicato – come dice il regista Francesco Torrigiani – a quella condivisione di valori e alla cooperazione sincera fra la gente che hanno fatto crescere il nostro Paese». Questa è l’interessante e coinvolgente operazione proposta dal Teatro di Messina nella nuova produzione dell’opera di Gaetano Donizetti (libretto di Felice Romani), in scena il 27, 29 e 31 marzo. L’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele sarà diretta dal maestro Alberto Veronesi, i cantanti sono Nicola Alaimo (il dottor Dulcamara), Francesco Marsiglia (Nemorino), Jessica Nuccio (Adina), Alessandro Battiato (Belcore) e Manuela Cucuccio (Giannetta). Un cast in prevalenza giovane, ma con un successo già consolidato. Coro lirico “Francesco Cilea”, diretto da Bruno Tirotta. Scene di Francesca Cannavò, costumi di Lisa Rufini, disegno luci di Alessandro Carletti.
Nella conferenza stampa di presentazione Torrigiani ha anche detto di essersi riferito al clima artistico di film famosi come “Uccellacci uccellini” di Pasolini, “Miracolo a Milano” di De Sica o ancora “Il vigile” con Alberto Sordi.
In apertura dell’incontro, il presidente dell’Ente autonomo regionale Teatro di Messina, Luciano Ordile, ha sottolineato l’importanza e la complessità di una produzione: «Avere la costanza di produrre – produrre musica, teatro e cultura – credo che sia il segno evidente di una nostra volontà operativa, al costante servizio del territorio, che qualifica l’azione del Consiglio di amministrazione, del Sovrintendente, dei direttori artistici e di tutti coloro che in questo Ente lavorano proficuamente e con impegno. Tutto questo avviene in tempi economicamente grami, circostanza che lungi dal bloccare le nostre idee propone invece nuove sfide per il contenimento dei costi e il mantenimento della qualità artistica e organizzativa».
Anche il sovrintendente Paolo Magaudda ha sottolineato l’aspetto produttivo: «La qualità del lavoro dei nostri tecnici (e del personale tutto) in questi casi si esalta al massimo e i risultati sono sempre positivi. Questa volta poi le scene sono firmate da Francesca Cannavò, direttore degli allestimenti scenici del nostro Ente». Entrambi poi hanno messo in risalto la qualità interpretativa dell’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele.
Sulla caratura artistica de “L’elisir d’amore” e sulle scelte registiche è tornato il direttore artistico per la musica, Lorenzo Genitori: «Abbiamo già prodotto, oltre dieci anni fa, l’opera di Donizetti. Allora optammo per un allestimento che offrisse il meglio della tradizione italiana, e lo spettacolo ebbe grande successo. Questa volta abbiamo invece optato per il meglio della produzione ‘alternativa’, firmata da quel Francesco Torrigiani che ha entusiasmato il pubblico messinese per la Trilogia mozartiana, e diretto da Alberto Veronesi, uno dei direttori italiani più attivi dentro e fuori dai confini del nostro Paese. Sono sicuro che questa produzione, così confezionata e per diversi motivi, bisserà il successo di allora, riproponendo uno dei titoli più amati in maniera nuova e divertente».
Infine il maestro Alberto Veronesi, un direttore dalla carriera internazionale, ha messo in risalto le caratteristiche musicali della partitura di Donizetti, nota soprattutto per la celeberrima aria “Una furtiva lagrima”: «In quest’opera c’è un rigore costruttivo, di carattere neoclassico, che impone un’attenzione speciale anche in sede interpretativa: la resa ritmica dell’Elisir, come del Don Pasquale, non può mai essere approssimativa, o goffa, o spenta, ma sempre brillante, viva, ben modellata, e i necessari ritardandi come i fraseggi musicali non possono mai essere lasciati al caso o al capriccio estemporaneo, ma devono essere rigorosamente organizzati. Insomma, una partitura da non sottovalutare, e di grande impatto musicale».
TEATRO VITTORIO EMANUELE
MARTEDÌ 27 E GIOVEDÌ 29 MARZO 2012 ORE 21.00;
SABATO 31 MARZO 2012 ORE 17.30
Prezzi: platea 45 euro (ridotto 35), prima galleria 30 euro (20), seconda galleria 10 euro (7)