La comunicazione era sta precisa: “la commissione di gara per l’affidamento del bene confiscato alla mafia sito in via Roosvelt 6 si riunirà in seduta pubblica lunedì 19 marzo 2012 presso la sede del dipartimento Patrimonio di via Aurelio Saffi 27. Nella stessa seduta verranno aperte le buste con le offerte pervenute.”
Tre sono state le buste presentate, ma nessuno le ha aperte. Tutto è stato rinviato, senza spiegazioni, a domani, mercoledì 21 marzo.
Ricordiamo che è il primo dei beni sequestrati alla mafia e consegnati al Comune perché li ceda a scopi sociali. Si tratta di un appartamento, al piano terra dell’isolato 22 di via Roosevelt, pal. 1, tra la Villa Dante e il Viale La Farina consegnato al Comune nel maggio dello scorso anno. L’appartamento era in uso a Letterio Sollima, cognato del boss Luigi Sparacio, di cui aveva sposato la sorella. Una casa modesta, in una palazzina ubicata in una tipica palazzina popolare della prima metà del 900, composta da ingresso, cucina, soggiorno, due camere, disimpegno e servizio igienico.
Il termine per la presentazione delle istanze per la concessione, a titolo gratuito, era scaduto lo scorso 27 febbraio ed riguardava esclusivamente comunità, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato iscritte all’Albo dell’assessorato regionale Enti Locali o a cooperative sociali ed associazioni ambientaliste, che promuovono la cultura della legalità, dei principi della Costituzione ed il contrasto alla criminalità organizzata, e utilizzato per finalità sociali.
Questo appartamento era stato consegnato al Comune a maggio del 2011 assieme ad un altro bene immobile sequestrato alla mafia, di ben altro valore: una sontuosa villa con piscina e vista sul mare a Rodia, in contrada Marmora, appartenuta al boss Michelangelo Alfano, considerato anello di congiunzione tra Cosa Nostra e la mafia messinese, morto suicida nel 2005, e che avrebbe ospitato anche Totò Riina, durante il suo periodo di latitanza. Sequestrata nel 2002, venne assegnata al Comune solo dopo 9 lunghi anni, che certamente ne hanno deteriorato la struttura.
Sono attualmente otto i beni confiscati alla mafia ed assegnati al Comune di Messina, in attesa di trovare una nuova “vita”.