A poche ore dalla sentenza di condanna del magistrato Olindo Canali, giunge il commento dell’eurodeputata IDV Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia barcellonese.
“Ci sono voluti anni e moltissime energie per dimostrare chi fosse il magistrato Olindo Canali – ha dichiarato Sonia Alfano – ma alla fine la verità è venuta a galla. Mi auguro che anche il Csm e la magistratura associata – e in particolare quella parte di Magistratura Democratica che fino a oggi l’ha protetto – prendano atto della gravità di quanto accaduto e provvedano di conseguenza, almeno sospendendo un magistrato indegno, oggi anche secondo una sentenza pronunciata in nome del popolo italiano, di amministrare giustizia. Anche se non è stata riconosciuta l’aggravante mafiosa, rimane il fatto che Canali è stato condannato per falsa testimonianza, quindi per un delitto contro l’amministrazione della giustizia commesso nel maxiprocesso alla mafia barcellonese.
La falsa testimonianza di Canali, infatti, consistita nel negare dolosamente circostanze utili alla conferma della condanna del boss Gullotti all’ergastolo per il duplice omicidio Iannello-Benvenga, ha contribuito a riformare in appello la condanna all’ergastolo emessa in primo grado nei confronti del boss Giuseppe Gullotti per un duplice omicidio. Su quel delitto Canali aveva ricevuto informazioni da mio padre, poche settimane prima del suo assassinio avvenuto l’8 gennaio del 1993. E’ utile ricordare che Giuseppe Gullotti – conclude l’eurodeputata – era già stato condannato con sentenza definitiva in qualità di organizzatore dell’omicidio di mio padre a 30 anni di reclusione, anziché all’ergastolo, solo perché l’allora pubblico ministero Olindo Canali aveva ‘dimenticato’ di inserire nel capo d’imputazione l’aggravante della premeditazione. I depistaggi e la cattiva condotta di questo abietto magistrato in relazione alle indagini sull’omicidio di mio padre, oggi che è stato condannato, sono più evidenti a tutti. Spero che giustizia sia fatta, una volta per tutte”.