La notte non l’ha trascorsa a Palazzo Zanca. Ieri sera, infatti, hanno chiesto dall’ufficio del sindaco “un atto distensivo”, perché altrimenti “i vigili urbani avrebbero dovuto presidiare tutta la notte, e ci sarebbero state meno pattuglie in giro per la vigilanza in città” . Ovviamente Raffaele Fornaro, ha accettato il compromesso: “non volevo creare disagi alla cittadinanza” – ci dice – “ ma mi sento preso in giro, perché sono tornato qui e da stamattina sembro invisibile, trasparente”.
Dalla mezzanotte Fornaro è in sciopero della fame e della sete. Aspetta ancora che qualcuno gli spieghi che fine ha fatto quella istanza che giusto un mese fa gli avevano fatto firmare, per chiedere un contributo di 1000 euro in attesa di un lavoro.
Al secondo giorno di protesta, ancora nessun riscontro dalla parte politica: “non ho avuto nessuna risposta”, ci racconta, “da mezzanotte ho iniziato anche lo sciopero della fame, e lo porterò avanti. Se non avrò risposte la protesta sarà più eclatante: potrei occupare il duomo, o manifestare in una rappresentazione politica di alto livello”.
Iniziato lo sciopero della fame, se non avrà risposte, Fornaro inizierà fra tre giorni anche lo sciopero della sete.
“Ci sono delle leggi che permettono di accogliere la mia richiesta,”continua Fornaro,” e il comune ne può fare benissimo uso. Non chiedo favori, ma solo che venga applicata la legge, se la applicassero io nn protesterei”.
Dove sono i servizi sociali? Da ieri la città tutta conosce la storia di Raffaele Fornaro, che in un video – messaggio spiega cosa si aspetta dalle istituzioni. Fornaro il suo “gesti distensivo” lo ha fatto: in questa città è persino difficile manifestare. Ma cosa gli diranno stasera per cancellarlo dalle “cronache”, per evitare che qualcuno possa pensare al fallimento dei servizi sociali in una città dove i più elementari diritti rischiano di essere calpestati? (SIMONE INTELISANO)