RISCHIO AMIANTO A MESSINA: MENO MAPPATURE E PIU’ BONIFICHE

 

Meno mappature e più interventi di bonifica. Questo in sintesi la richiesta avanzata al Governo Regionale da parte dell’on Ardizzone, che riporta l’attenzione su un focolaio di inquinamento più volte denunciato dalla stampa nel corso degli anni. (vedi  video del corriere della sera sulle baracche all’amianto di Fondo Fucile).

Il deputato centrista ricorda come “il Comune di Messina, nel 2003, con l’impiego del reparto di Polizia ambientale del Corpo dei Vigili Urbani, ha censito nelle attuali 6 circoscrizioni la presenza di ben 304.529 mq di amianto”.

Poi in un’interrogazione rivolta al Presidente della Regione, chiede di sapere se il Governo non ritenga più opportuno destinare somme agli Enti locali che hanno proceduto in proprio alla mappatura e censimento dell’amianto, più che destinare somme pagare consulenti, progettisti e direttori lavori che dovrebbero mappare in Sicilia le zone a rischio amianto, come, invece, previsto dal bando dell’Assessorato Territorio ed Ambiente scaduto il 13 febbraio 2012 per l’importo di 10 milioni e 500 mila euro.

“E’ un’ulteriore dimostrazione di come la Regione continua a sperperare i soldi per fare clientela – attacca Ardizzone – dimenticando quei Comuni della Sicilia che, con l’impiego di risorse umane interne, hanno accertato la presenza di amianto”.

Un intervento dai toni accesi per chiedere espressamente, che il Governo Regionale, prima di procedere a nuove, costose e spesso inutili mappature si faccia carico di finanziare l’eliminazione del nocivo materiale, dalle zone più a rischio, come quella di Fondo Fucile nel Comune di Messina, ove è ubicata la scuola “Albino Luciani” circondata da una baraccopoli in eternit. 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it