“Così come tutta la nostra regione è sottoposta ad un dissesto idrogeologico particolarmente gravoso, la provincia di Messina è stata purtroppo la più ferita ed ha pagato un conto di vite umane che non ha eguali per questa tipologia di eventi tragici. Il ruolo di protagonista principale è stato interpretato nel corso del dibattito dall’incuria territoriale. Allo stesso modo, il comune di Gioiosa Marea è segnato pericolosamente dai colpi sferzanti di un dissesto che nei casi maggiormente visibili si estrinseca nella capacità di isolare un’intera comunità, in quelli maggiormente celati, invece, genera ferite nel terreno, che si estendono col trascorrere del tempo, in silenzio e senza dare nell’occhio, se non al raggiungimento delle estreme conseguenze rappresentate da frane, smottamenti e scioglimento del territorio a valle causando devastazione dei centri urbani, delle attività produttive e del territorio”.
Con l’introduzione di Salvatore Chiofalo, Coordinatore della federazione Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà e la relazione dell’ex sottosegretario al Ministero dell’ambiente Valerio Calzolaio della Presidenza Nazionale si è inteso guardare al problema del dissesto idrogeologico da una prospettiva differente ed in controtendenza rispetto alle logiche cui siamo stati abituati.
“Una questione talmente importante e che ormai si ripresenta con una triste regolarità all’attenzione della cronaca nazionale, non può, infatti, essere affrontata nell’ottica della mera constatazione e della riparazione con interventi ex post. E’ necessario piuttosto– ha dichiarato Chiofalo – attuare un programma di prevenzione e di cura in una prospettiva di continuità, per mezzo della redazione di regole chiare e suscettibili di applicazione pratica e quanto più immediata. Un sistema simile, spiegherebbe i propri effetti benefici salvaguardando e valorizzando la bellezza naturale degli spazi che ci circondano; esso migliorerebbe la fruibilità degli stessi, nell’ottica fondamentale della tutela e salvaguardia dei beni comuni. Inoltre, un progetto che si prodighi per una cura continua del territorio consentirebbe la creazione di posti di lavoro: si combatterebbero dunque tanto la precarietà causata dalla mancata messa in sicurezza dei luoghi in cui viviamo, quanto la precarietà come conseguenza della grave crisi economica, nonché sociale, che sta vivendo il nostro Paese.
Sinistra Ecologia e Libertàporta avanti, per tali ragioni, la campagna “Terranostra”. Poiché, per dirla come Nanni Moretti in Palombella Rossa, “le parole sono importanti”, anche i nomi delle iniziative non vanno attribuiti con disattenzione. In questo caso, è proprio la rilevanza del territorio come bene comune che si intende sottolineare: essendo di tutti, tutti hanno il dovere morale di esserne i care givers”.