Devono vendere schede sim e pentolame, i lavoratori delle poste, sperando che poi, ci siano i fogli e la stampante per firmare il contratto.
La situazione delle Poste nella provincia messinese sta diventando insostenibile, personale “sballottato” a destra a e manca a seconda delle esigenze, obbligato a piazzare quanta più merce possibile, dai gratta e vinci ai motorini, senza neanche avere dei mezzi all’altezza delle miriadi di offerte che Poste Italiane tenta di proporre. Proprio per questi motivi è stato indetto uno sciopero per il prossimo 27 febbraio fino a le 17 marzo, periodo durante il quale i lavoratori di Poste Italiane Sicilia del settore finanziario termineranno il loro servizio all’orario, senza prestare alcun tipo di lavoro aggiuntivo.
“È fondamentale far valere le ragioni di una lotta che vuole dare regole e ordine, senza più stress e code interminabili per lavoratori ed utenza – ha spiegato alla platea la segretaria provinciale del Sindacato Lavoratori Postali, Gisella Schillaci – Gli adempimenti giornalieri sono sempre più gravosi, vi sono maggiori responsabilità per i lavoratori, l’orario di lavoro è dilatato a dismisura e il personale agli sportelli subisce spostamenti continui per sopperire alle carenze. La nuova riorganizzazione, attuata dai primi giorni di febbraio, inoltre, lascia ancora più scoperti gli Uffici, con nuovi orari che non tengono conto delle specifiche realtà. La disorganizzazione e la confusione regnano sovrane e la clientela è inferocita. L’azienda omette di comunicare i parametri secondo i quali vengono assegnate le risorse umane a ogni singolo ufficio ed è evidente lo scollamento con la realtà”.
Gisella Schillaci ha poi sottolineato un paradosso: “Hanno collegato in rete tutti i 14mila uffici postali ma si è continuato a utilizzare macchinari obsoleti che si guastano continuamente e il risultato è nei blocchi di sistema ai quali, purtroppo, l’utenza sta facendo l’abitudine”, insomma facciamo finita di andare avanti si potrebbe dire.
Dall’incontro tra il segretario regionale della Cisl Poste Giuseppe Lanzafame e del segretario provinciale della Cisl di Messina, Tonino Genovese, evidenti i sentimenti di rabbia a causa di questa situazione non più sostenibile: “Gli orari di lavoro sono stati cambiati senza alcuna concertazione. Sono accordi firmati a livello centrale e puntualmente disattesi dalla sostituzione per le lunghe assenze alla procedura del conto ore straordinario, che consentirebbe di smaltire le code agli sportelli anche oltre l’orario di lavoro. Speriamo che a livello centrale ci si rendano conto dell’esasperazione dei lavoratori e s’inizi un confronto per far tornare a respirare i lavoratori postali. Altrimenti – concludono i sindacalisti – studieremo altre e più incisive azioni di protesta”. (SIRO BIZZI)