Le corse si svolgevano lungo la Via Consolare Pompea. A filmarle e denunciare una realtà che molti conoscevano senza batter ciglio, erano state addirittura le telecamere di Striscia La Notizia, che aveva seguito fin dall’alba i preparativi e mostrato anche i cavalli.
Il processo principale, scaturito dall’operazione “Pista di Sabbia” va avanti, con venti imputati. Intanto si registra la condanna di un veterinario, la cui posizione era stata stralciata dal filone principale del processo in corso in corso davanti alla seconda sezione penale del Tribunale presieduta dal giudice Mario Samperi.
Si tratta di Giuseppe Salvatore Catone, veterinario e docente, a cui il gup Maria Teresa Arena ha inflitto ieri in abbreviato un anno e dieci mesi di reclusione, con il beneficio della pena sospesa. Il medico rispondeva di concorso esterno all’associazione mafiosa e di concorso in maltrattamento di animali: secondo quanto dimostrato dalle indagini, infatti, aveva rapporti con alcuni degli indagati principali dell’inchiesta a cui forniva consigli tecnici e trattamenti sanitari che servivano ad ottenere dai cavalli impegnati nelle corse clandestine una migliore prestazione.
L’accusa, rappresentata dal pm Federica Rende, aveva chiesto la condanna del veterinario a 2 anni e 6 mesi di reclusione.
Intanto sulla vicenda delle corse clandestine dei cavalli e sui maltrattamenti che subivano, anche attraverso il doping, ha preso posizione la Lega Antivivisezione che durante l’udienza di novembre del processo principale che vede alla sbarra venti imputati citati dalla Procura con il giudizio immediato, è stata ammessa come parte civile.
Il video che segue, datato 8 febbraio 2010, è stato realizzato dagli stessi “organizzatori” delle corse e si trova su youtube: da notare la presenza di molti minorenni.