Un’opportunità di investimento nel territorio rurale siciliano con l’aiuto dei fondi europei: è questo, in sintesi, il PIF, Progettazione Integrata di Filiera. Si è parlato in maniera approfondita di questo nel convegno tenutosi questa mattina nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni.
La progettazione integrata di Filiera è uno strumento innovativo di attuazione delle politiche di sviluppo rurale, introdotto nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2007-2013. Il suo principale obiettivo è migliorare la competitività del settore agroalimentare, attraverso la realizzazione di progetti che garantiscono il rafforzamento delle filiere, l’aumento del valore aggiunto per le imprese e l’ampliamento degli sbocchi di mercato.
Con i “Pacchetti di filiera”, gli operatori agricoli possono presentare il proprio progetto all’interno di un piano di sviluppo comune e, grazie ad una più estesa rete di relazioni socio-economiche, recuperare maggiore efficacia sul mercato ed ottimizzare l’investimento previsto. La Regione Sicilia ha stanziato una spesa pubblica di 25 milioni di euro per l’intero periodo di programmazione.
Gli obiettivi del PIF sono: il rafforzamento e l’integrazione delle filiere produttive; l’aumento dei valore aggiunto delle produzioni; l’orientamento dei comparti regionali ed il sostegno delle produzioni no food; il sostegno dell’aggregazione tra le imprese e la cooperazione con altri soggetti; il miglioramento dell’efficienza dei canali commerciali, con conseguente riduzione del divario tra i prezzi alla produzione quellial consumo, e l’ampliamento degli sbocchi di mercato.
La filiera rurale è un’occasione per esaltare l’identità territoriale produttiva in una logica complessiva che individua nella valorizzazione del territorio il punto di forza per lo sviluppo del settore. I lavori sono stati moderati da Salvatore Bottari dell’Ispettorato Provinciale Agricoltura di Messina, il quale ci ha concesso la seguente intervista. (SIMONE INTELISANO)