Addio al Ponte sullo Stretto di Messina . I fondi Fas mai utilizzati serviranno a portare avanti i piani di opere medio-piccole immediatamente cantierabili per l’ammodernamento delle scuole (556 milioni), la difesa del suolo (750 milioni), la manutenzione della rete ferroviaria (84o milioni all’ nterno del Contratto Rfi). È quanto riporta il Sole 24 Ore di oggi che ricorda come “nella seduta Cipe di ieri, che ha sbloccato interventi infrastrutturali per 6,2 miliardi, c’è un doppio cambio di filosofia rispetto ai tre anni gestiti dal ministro Tremonti. Si favoriscono da una parte interventi diffusi sul territorio piuttosto che mega opere dai tempi lunghi; e dall’altra si definiscono piani dettagliati e già concordati con il territorio allo scopo di far partire prima possibile le ruspe”.
Il Cipe ha definito l’elenco dei vecchi finanziamenti Fas Infrastrutture da revocare, in attuazione dei tagli disposti dalle manovre di luglio e agosto: sforbiciate complessive per 6,3 miliardi su 11 totali, fra cui spicca la revoca dei 1.624 milioni di euro assegnati nel 2009 al Ponte sullo Stretto, e mai né impegnati né spesi. A questo punto – conclude l’articolo – l’opera, che lamentava ancora una mancanza di finanziamenti per circa 6 miliardi su 8,5 di costo totale, torna in un cassetto”.
“L`opera simbolo del sogno-incubo berlusconiano è finita. E i calabresi, i siciliani, gli italiani che amano l`ambiente, ne sono contenti. Nel decreto Crescitalia appena varato dal governo Monti che aspettiamo di conoscere nei particolari per dare un giudizio complessivo, è stato azzerato e definanziato il progetto del Ponte sullo Stretto. Si rendono così disponibili un miliardo e seicento milioni di euro da destinare a piccole opere sul territorio”. Lo ha detto Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd a parlamentare calabrese.
Soddisfazione anche da parte del WWF, che attende dal Governo il rigetto con un atto del Cipe del progetto definitivo del Ponte, “non meritevole di approvazione” (come stabilisce il contratto tra Stretto di Messina SpA e il General Contractor Eurolink) per gravi omissioni di carattere economico, finanziario e ambientale.