Una società basata sul petrolio fa i conti con il blocco causato dallo stop dei rifornimenti che è stata la prima conseguenza del fermo ai tir. Nessuno si ricorda più che la causa dei disagi è stato proprio lo spropositato aumento del carburante: oggi, il prezioso liquido, risulta più impellente dell’aria che respiriamo. Senza voler pensare a speculazioni in atto da parte di qualche benzinaio, che a discrezione apre e chiude, all’AGIP il prezzo della benzina senza piombo oggi ha raggiunto la quota di 1,84 al litro.
Nelle aree di sosta dei rifornimenti la tensione è alta: c’è chi si mette in coda senza certezza, solo con la speranza dell’arrivo dei mezzi che dovrebbero partire da Milazzo e raggiungere Messina.
Una attesa snervante, con i soliti furbi che cercano “file alternative” e provocano la reazione di chi aspetta paziente.
E mentre gli autotrasportatori dell’Aias hanno, almeno per il momento, sospeso la protesta, gli aderenti al movimento Forza d’Urto hanno reso noto di essere intenzionati ad andare avanti. Ed, infatti, anche stamane si registrano sit-in, concentramenti e presidi in alcuni punti nevralgici, come gli scali portuali, i mercati ortofrutticoli ed ittici, e alcune delle principali arterie stradali.