FORCONI, VOCI DAL PRESIDIO DI TREMESTIERI: “QUALE MAFIA? NOI VOGLIAMO SOLO CHE SI ABBASSI IL PREZZO DEL CARBURANTE” (VIDEO)

 

Il movimento dei forconi non sfida solo il freddo di queste ore, ma anche la diffidenza con cui la stampa sta analizzando i retroscena della protesta.

Timidamente anche i messinesi cominciano a partecipare. Al presidio di Tremestieri, infatti, sono solo una decina gli autotrasportatori dello Stretto che hanno aderito alla “forza d’urto” e che da quattro giorni vivono sulla strada.

L’intera isola, intanto, paga le conseguenze del blocco forzato dei trasporti: le pompe sono ormai a secco, gli scaffali vuoti nei supermercati, il traffico in tilt nelle principali arterie di comunicazione.

Ed oggi, a suscitare polemiche, arriva una denuncia di Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, che getta ombra sull’organizzazione : “Tra gli agricoltori e gli autotrasportatori che stanno creando notevoli danni al sistema imprenditoriale –ha dichiarato – abbiamo rilevato direttamente, e attraverso i nostri associati, la presenza di personaggi legati alla criminalità organizzata”.

A ribattere, il discusso presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi, “la vera mafia è tra i colletti bianchi di Confindustria e tra le associazioni di categoria”. Sulla stessa linea anche l’altro “leader” del movimento, Martino Morsello, che ha iniziato uno sciopero della fame: “Con sdegno il Movimento dei Forconi denuncia una campagna denigratoria del Presidente industriale siciliano Ivan Lo Bello e di tutti i rappresentanti di categoria per le gravi dichiarazioni diffamatorie rese alla stampa dove parlano di infiltrazioni di mafia dietro il Movimento dei Forconi. Ivan Lo Bello e i rappresentanti dei sindacati che si sono macchiati di questa infame accusa facciano i nomi e dimostrino quanto da loro dichiarato e di assumersi la grave responsabilità di simili infamanti accuse e di non essere omertosi di fronte alla popolazione siciliana che è stata ridotta alla fame dalla classe politica, dalla burocrazia con la complicità dei sindacati e della grande industria. Inizierò lo sciopero della fame per sensibilizzare e portare a conoscenza a milioni di italiani che hanno dimostrato solidarietà condividendo le scelte del Movimento dei Forconi”.

A sostegno di Lo Bello arriva un documento sottoscritto dai vertici di 11 associazioni regionali di categoria, tra cui Confartigianato, Confagricoltura, Confederazione italiana Agricoltori, Confesercenti Sicilia, Confcooperative e UniCoop, indirizzata al presidente del Consiglio Mario Monti e al Presidente della Regione Lombardo: “Le ragioni delle imprese rischiano di essere strumentalizzate dalla peggiore politica, e di sfociare in un ribellismo inconcludente aperto anche alle infiltrazioni della criminalità, organizzata e non”.

Insomma il rischio è che per l’ennesima volta venga politicamente strumentalizzata una lotta che vede sulla strada la partecipazione di lavoratori e imprenditori la cui attività è stata gravemente messa in crisi dall’esorbitante aumento del carburante, così come ci spiegano gli autotrasportatori che presidiano dallo scorso 16 gennaio il casello di Tremestieri, e che chiedono ai cittadini messinesi una maggiore partecipazione.

[iframe width=”560″ height=”315″ src=”http://www.youtube.com/embed/_bYMsYpFvHA” frameborder=”0″ allowfullscreen]

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it