Dopo lo scandalo che ha colpito i test d’accesso di Medicina nel 2010, nuovi dubbi si abbattono anche sugli ultimi, quelli del 2011. A quanto pare, infatti, sono state rubate le brutte copie dei test effettuati nel settembre scorso.
Sarà quindi una Commissione amministrativa ad indagare su questa nuova vicenda, che non fa altro che gettare nuovo fango sui test d’accesso di Medicina. Sono 51 infatti gli “esclusi” dagli ultimi test che hanno presentato ricorso, visto che il furto delle brutte copie costituisce, a loro avviso, una violazione del principio di anonimato.
Si legge in un comunicato dell’Ateneo che «i plichi dei fogli “brutte copie” sono stati sottratti da ignoti nei locali dell’Archivio della direzione didattica di via dei Verdi (e non del Rettorato». Nel comunicato, inoltre, i fogli rubati vengono definiti “privi di rilevanza”.
Non è d’accordo l’Unione degli Universitari (Udu), che spiega come le brutte copie siano gli unici atti ufficiali dai quali possa evincersi la sequenza delle domande, che muta per ogni partecipante per evitare copiature, attribuita a ciascuno studente.
L’Udu, inoltre, pur essendo compiaciuta della decisione di far indagare una Commissione amministrativa sui fatti, contesta all’Università la tardiva decisione, visto che le richieste risalgono al 16 settembre, e «solo oggi, dopo l’intervento della stampa e dopo oltre un mese dalla denuncia del furto alla Digos, l’Ateneo si è deciso per l’istituzione della commissione che dovrà “lavorare” a distanza di mesi e mesi dai fatti con notevoli e maggiori difficoltà nella ricostruzione degli accadimenti». (SIMONE INTELISANO)