Giuseppe Buzzanca resta onorevole.La commissione verifica dei poteri dell’Ars, infatti, riunitasi oggi dopo il rinvio del 22 dicembre scorso, per discutere dell’incompatibilità della carica di sindaco di Messina con quella di parlamentare siciliano sancita da una sentenza della corte costituzionale, ha deciso di respingere la richiesta avanzata dal legale di Antonio D’Aquino, primo dei non eletti nel collegio di Messina. D’Aquino, infatti, sarebbe subentrato a Buzzanca nel caso in cui la commissione avesse sancito l’incompatibilità. Sono stati cinque i voti favorevoli all’incompatibilità, quattro quelli contrari, s’è astenuto il presidente Cascio. Non è stata raggiunta, quindi, la maggioranza assoluta richiesta in questo caso dal regolamento: sei deputati. A favore si sono espressi i quattro parlamentari del Pd Gucciardi, Termine, Panarello e Laccoto, e l’esponente dell’Mpa Arena. Contro i parlamentari di centrodestra: D’Asero, Vinciullo e Campagna del Pdl, e Maira del Pid. La decisione di questi ultimi di votare “no” all’incompatibilità di Buzzanca è motivata dal fatto che, dopo la seduta del 22 dicembre, il legale di D’Aquino, Antonio Catalioto, ha presentato un ricorso al tribunale di Palermo sempre contro la doppia carica di Buzzanca. Questo fatto, secondo i parlamentari di centrodestra, consente alla Commissione di rimandare semplicemente alla decisione del tribunale. Un voto favorevole dell’Ars all’incompatibilità di Buzzanca, che avrebbe prodotto comunque un provvedimento “amministrativo”, infatti, avrebbe potuto scontrarsi con quello, magari di segno opposto, deciso da una sentenza della giustizia ordinaria. Decisione attesa il marzo prossimo.
Le reazioni:
“Il vecchio asse Pdl-Pid ha salvato il doppio incarico di Buzzanca, bloccando l’attuazione della sentenza della Consulta. Mentre tutti gli altri deputati regionali in analoghe condizioni si sono dimessi, Buzzanca è l’unico a rimanere deputato pur essendo incompatibile”. Lo dicono i rappresentanti del Partito Democratico nella Commissione verifica poteri dell’Ars Salvatore Termine, Baldo Gucciardi, Giuseppe Laccoto e Filippo Panarello. “A rendere ancora più sconcertante la decisione della Commissione verifica poteri – aggiungono gli esponenti del PD – è stato il voto di astensione del presidente Cascio. In un momento come questo, nel quale bisognerebbe fare di tutto per avvicinare i cittadini alle istituzioni, una decisone del genere non fa certo bene al Parlamento regionale”.
“La decisione della Commissione verifica poteri dell’Ars, che consente al sindaco di Messina di mantenere ancora il doppio incarico dopo il ‘no’ della Consulta, e’ davvero singolare e appanna la credibilita’ dell’Assemblea siciliana. Spero che Buzzanca abbia la sensibilita’ di togliere il disagio, esercitando l’opzione che ritiene. Si tratta di un atto moralmente e politicamente dovuto”. Commenta cosi’ il presidente dei senatori Udc e coordinatore siciliano Gianpiero D’Alia.
Rudy Maira, coordinatore regionale del PID e capogruppo all’Assemblea regionale siciliana afferma quanto segue: “E’ facile speculare politicamente sulla decisione assunta oggi dalla commissione verifica poteri dell’Ars, ma intendo difendere da ogni attacco l’organismo parlamentare che ha agito secondo prassi consolidata e in punto di diritto sulla vicenda della presunta incompatibilità del deputato Buzzanca. E’ del tutto evidente che chi contesta il seggio parlamentare del sindaco di Messina ha adito in questi giorni il tribunale civile di Palermo e ciò determina un non luogo a procedere per la commisione verifica poteri davanti ad un intervento della giustizia ordinaria. Buzzanca rimane al suo posto perché altri hanno voluto che non l’organo parlamentare e costituzionale ma un giudice si pronunciasse sul ricorso e quindi sulla decadenza. I giuristi dell’ultima ora, soprattutto quello fai da te della politica, facciano un passo indietro davanti a decisioni legittime della commissione verifica poteri”
Buzzanca risponde su twitter a D’Alia con due messaggi :
ore 19:04 Non accetto lezioni di morale e politica dal Sen D’alia sono rispettoso delle decisioni assunte da organismi di controllo cariche elettive
ore 19:13 Sen D’alia che e’ anche avvocato dovrebbe sapere che decisione Ars e’ giusta ed ineccepibile.