E’ ormai questione di poche ore, o al massimo qualche giorno, e poi partorire nelle isole Eolie potrebbe rivelarsi una vera ‘impresa’: il punto nascita dell’ospedale di Lipari, al quale fanno capo anche le altre isole, sta infatti chiudendo e sarà dunque necessario raggiungere il presidio di ostetricia più vicino, vale a dire quello di Milazzo o Messina. Lo si dovrà fare via aliscafo, in circa 45 minuti, o via elicottero in tempi più lunghi. E se ci sono mare o vento forti, cosa accadrà? E’ la domanda che si pongono i cittadini di Lipari, che lanciano un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nell’ospedale di Lipari si passerà infatti dall’attuale ‘punto nascita’ al ‘percorso nascita’.
Il decreto dell’assessorato regionale alla Sanità è già sul tavolo del commissario dell’Asp 5 di Messina Francesco Poli. Il ‘punto nascita’ sarà chiuso e i due ginecologi in servizio garantiranno solamente l’assistenza prima del parto. Le gestanti dovranno quindi essere trasferite nell’ospedale di Milazzo, Patti o Messina. Una vicenda, afferma Daniele Corrieri – che con altri cittadini liparesi ha lanciato dal blog apartitico ‘scegliunuovosindaco’ un appello per un intervento urgente di Napolitano – che “ha dell’incredibile. La chiusura del punto nascita è motivata da tagli a livello regionale, ma così – avverte – si mette a rischio la salute dei cittadini”.
Ogni anno, precisa Corrieri, sono circa un centinaio le nascite registrate nelle isole Eolie, e finora avvenivano tutte all’ospedale di Lipari, cui fanno riferimento anche le altre isole di Stromboli, Panarea, Filicudi, Alicudi e Vulcano, per una popolazione complessiva delle Eolie pari a 11mila abitanti.
Cosa potrebbe dunque accadere alle gestanti eoliane da qui a breve? “Nella migliore delle ipotesi, da Lipari a Milazzo via mare ci vogliono 45 minuti, ma i tempi si allungano se si utilizza un elicottero, che va chiamato attraverso il 118. In questo caso, tra l’attesa del velivolo e il trasporto, ci si possono impiegare anche due ore”.
Un tempo sicuramente ‘a rischio’ per una donna che sta per partorire.
Ma l’eventualità più allarmante, afferma il cittadino liparese, “é quella che si verifichi vento o mare forte, che rendono impossibile il trasporto via mare o aria. Cosa si farà in quelle circostanze?”. Senza contare, denunciano i promotori del blog, che anche il ‘trasferimento’ programmato sulla terraferma per far nascere il proprio figlio implicherebbe un costo economico non da poco per le famiglie. Quanto basta per rivolgere un appello direttamente al presidente della Repubblica perché, affermano i liparesi, nascere nelle Eolie non debba diventare un ‘percorso ad ostacoli’. (BARTOLINO LEONE, Notiziario Eolienews)