Lunghi i tempi della giustizia, lunghissimi quelli dell’ingiustizia. Mentre Buzzanca attende gli esiti “burocratici” di una vicenda etica che sembra non riguardarlo, i cittadini messinesi continuano a raccogliere le firme per dare forza all’appello del Comitato No ai Doppi Incarichi, che anche attraverso il socialnetwork per eccellenza, facebook, ha raggiunto oltre 1000 adesioni alla petizione.
Intanto il dibattito si ravviva con un nuovo “colpo di scena” dal fronte dei palazzi di giustizia: la Cassazione ha infatti rigettato anche l’istanza di Giulia Pisanelli, una cittadina costituitasi a sostegno di Buzzanca e difesa dall’avvocato Bonaventura Candido, richiamando la Corte d’Appello a pronunciarsi sulla vicenda.
Buzzanca, di fatto, resta l’unico esempio all’Ars di deputato-sindaco, anche grazie all’aiuto della “casta” che ha favorito il rinvio della conclusione di una vicenda che rappresenta tutta la presunzione di chi si sente onnipotente. La Giunta per le elezioni del Senato , infatti, lo scorso 21 dicembre ha votato contro l’incompatibilita’ delle cariche sindaco-senatore in favore degli inquilini di palazzo Madama, Vincenzo Nespoli e Antonio Azzollini, sindaci di Afragola e Molfetta: un precedente utilizzato dall’avvocato Marcello Scurria che ha presentato istanza, accolta dal presidente dell’Ars Francesco Cascio. Un altro escamotage “giuridico” per rinviare la seduta pubblica, in attesa di “ poter valutare i comportamenti da assumere in base alla decisione della giunta per le elezioni del Senato”.
A poco è servita la dura la replica ai deputati commissari dell’avvocato Antonio Catalioto incaricato dall’ex forzista Antonio D’Aquino che porebbe subentrare a Buzzanca all’Ars, che aveva giudicato il rinvio “un atto dilatorio per consentire all’interessato di esercitare il doppio incarico in spregio alla Costituzione”.
Certo il presidente Cascio comunicando la decisione di rinvio a gennaio ha anche annunciato che “tutte le eccezioni in favore del deputato Buzzanca sono state respinte” e se la commissione verifica poteri dell’Ars confermasse il prossimo 11 gennaio l’incompatibilita’ tra le cariche di sindaco e deputato regionale, la questione passerebbe al voto dell’Aula e potrebbe comportare per Buzzanca la decadenza dall’incarico da deputato.
Ma tra tutti questi “condizionali” e “condizionamenti”, a Palazzo Buz-Zanca non sembra esserci aria di crisi. Quella è solo per i sudditi che qualcuno si ostina ancora a chiamare cittadini.