Ancora momenti di tensione per i lavoratori Servirail. Dopo aver bloccato il tram, ieri a piazza Cairoli, i gesti di dissenso non accennano a fermarsi. Nella mattina del 22 dicembre, infatti, gli ormai ex dipendenti della Servirail hanno deciso di salire sul tetto della stazione ferroviaria di Messina. La preoccupazione è salita quando uno di loro, colto dalla disperazione o sapendo di attirare più attenzione, ha minacciato di buttarsi di sotto. Immediato l’arrivo dei pompieri. I lavoratori hanno deciso di trascorrere il Natale sulla tettoia se non dovessero arrivare ulteriori novità. Intanto oggi hanno consegnato una lettera all’Arcivescovo di Messina con la quale chiedono “svegli le coscienze di una città addormentata”.
Mobilità e trasporti sono stati gli argomenti centrali del direttivo provinciale della Fit Cisl che chiede la mobilitazione di tutta la comunità.
“La crisi deve ancora iniziare – ha ammonito Bernava – vedremo nei prossimi mesi”, ha detto ricordando poi come “la Cisl aveva detto già nel 2003 cosa fosse urgente fare all’ATM e oggi ancora siamo a zero. Se il settore dei trasporti è sotto stress non è un caso. Le Ferrovie dello Stato sono l’espressione dell’economia nazionale, al nord lo sviluppo e al sud solo macerie. Non c’è crisi della politica, non c’è politica in Italia”.
Il segretario regionale della Fit Cisl, Amedeo Benigno, ha invece anticipato quale dovrà essere il prossimo, immediato impegno della Federazione Trasporti cislina. “Un impegno – ha detto Benigno – a estirpare la casta delle aziende municipalizzate, passaggio necessario per superare i problemi delle risorse pubbliche sia per l’ATM come nei servizi Ambiente”.
Per Benigno la vertenza Servirail si può risolvere “partendo dal recupero del diritto alla mobilità per i cittadini siciliani” mentre ha concluso con un passaggio su un’altra vertenza che ha caratterizzato il 2011 dei trasporti, quella di Bluferries “conclusa positivamente con un grande risultato per il lavoro della Fit Sicilia, Messina e nazionale”. (SIRIO)