Rientra lo sciopero, ma non la preoccupazione per i 25 dipendenti della Gemeaz, azienda che offre il servizio di mensa universitario. I lavoratori infatti il 22 dicembre sapranno se la propria ditta continuerà con una proroga a gestire il servizio, ma in quel caso sembrerebbe certo l’aumento del prezzo dei pasti da parte della Gemeaz.
Nel frattempo ci pensa Giuseppe Grioli, segretario cittadino del PD, a sostenere i lavoratori, chiedendo continuità lavorativa. Danneggiati dalla vicenda sono anche gli studenti, i quali rischiano al rientro dalle vacanze di trovare nuovamente la mensa chiusa, in attesa della gara istituita tardivamente, a pochi giorni dalla scadenza dell’attuale appalto (7 gennaio).
In una nota, Grioli afferma come sia “inaccettabile che alla scadenza di un contratto come quello della mensa universitaria, l’ERSU decida di rivolgersi ad una società di consulenza esterna all’Ente per la redazione del bando di gara e che quest’ultima nella proposta del disciplinare di gara non preveda la continuità occupazionale per 25 lavoratori. Sembrerebbe che il bando lasci spazio, a forme di premialità alle aziende che nell’offerta riescano a garantire il servizio con una diversa organizzazione del lavoro, che significa sostanzialmente riduzione di unità di lavoro”.
Fatto sta che se non vi sarà un aumento del prezzo del pasto, la Gemeaz non continuerà ad offrire il servizio, causando anche il licenziamento dei 25 dipendenti che così non avrebbero il diritto di transitare nelle file della ditta subentrante nell’appalto.
In conclusione, Grioli, afferma che il PD seguirà con attenzione l’evolversi della situazione, poiché agli Enti Pubblici, come a quelli Privati, non può essere concesso di fare “macelleria sociale”.
In caso contrario, il Partito Democratico, sarebbe pronto a interessare la deputazione regionale al fine di garantire ai lavoratori e agli studenti il rispetto dei loro diritti. (SIMONE INTELISANO)