Si intitola “I MIEI OCCHI CAMBIERANNO” il monologo firmato da Giampero Cicciò e tratto da un testo dell’autrice e autrice messinese prematuramente scomparsa dal titolo “Certo che mi arrabbio”.
Sul palco anche Federica De Cola, che il grande pubblico riconoscerà per la partecipazione al film Nuovomondo di Crialese.
“Mettere in scena un testo di Celeste – ha scritto Cicciò nelle note di regia – significa, innanzitutto, lasciarmi guidare dalle sue parole. Ho condiviso con lei vent’anni di vita e di lavoro, innumerevoli spettacoli, lo stesso pianerottolo, la Bottega teatrale di Gassman, le stesse utopie…
Già prima della malattia, la sua vita era dedicata alla ricerca di un senso più alto dell’esistenza: le sue letture sul buddhismo, l’indignazione per un’Italia guasta e miserabile (espressa in tutti i suoi scritti), l’orrore per l’omologazione brutalmente dittatoriale del mondo, il suo amore per il teatro malgrado tutto, la rendevano inquieta ma agguerrita. A volte intuivo la sua amarezza, ma poco dopo la ritrovavo tenacemente fiduciosa (come sa esserlo solo chi combatte quotidianamente affinché le proprie aspirazioni non si trasformino in disincanto).”
Celeste Brancato, sorella della giornalista Rosaria, è stata un’attrice eclettica, capace di eccellere sia nel tragico sia nel comico. Si è diplomata nel 1989 alla Bottega Teatrale di Firenze, diretta da Vittorio Gassmann. Nel 2009 a soli quarant’anni si è spenta a causa di un tumore, lasciando un ricordo intenso in chi l’ha conosciuta. Artisticamente ha lasciato diverse eredità: quattro spettacoli teatrali da lei scritti e interpretati: Una Donna Vissuta. Molto, Una Donna Vissuta. Rivista e Corretta (monologo); Rotta di Collusione (monologo); Saponara Marittima – San Giovanni Rotondo, andata e ritorno (monologo); la Scommessa (per quattro personaggi) e due opere incompiute: Una Farfalla, New York, Tokio e Morlupo e appunto Certo che mi Arrabbi, da cui è tratto lo spettacolo che andrà in scena alla Sala Laudamo.
“In “Certo che mi arrabbio”, testo nel quale racconta la lotta contro il suo male- ricorda ancora Cicciò – Celeste sorprende per un’impronta di travolgente comicità, per la sua impetuosità e, insieme, per la delicatezza; e affascina per la sagace abilità narrativa con cui, nitidamente, rivive certi episodi del suo passato animati da una scrittura graffiante e malinconica. È un lungo diario, un fiume vorticoso sconvolto da turbolenze improvvise, stati d’animo a più facce, situazioni esaltate da uno stile evocativo che svela una ventennale frequentazione col Teatro.”
L’interpretazione di Cicciò si intreccia con quella della filosofa Giusi Venuti, studiosa di bioetica, che ha curato con il regista e attore l’adattamento del testo.
“I miei occhi cambieranno” è un urlo di ribellione lanciato da chi non vuole essere ridotto a mero “caso clinico” e che tenta, disperatamente, di mostrare che il dolore ci trasforma, ci perfeziona (ma solo se accettiamo di viverlo come una possibilità di cambiamento dei nostri occhi, del nostro modo di guardare, di stare al mondo).
Lo spettacolo si terrà alla Sala Laudamo il 16 e 17 dicembre, ore 21.00; il 18 dicembre, ore 17.30
Prezzi: posto unico 10 euro, ridotto 6 euro