BURRASCANO DELUSO: FUORI DAL PDL E IN POLEMICA CON BUZZANCA E I SUOI INCARICHI MULTIPLI

 

In polemica con il sindaco dai molteplici incarichi e con un partito che non rispecchia in città i suoi ideali, pur salvando l’operato di Angelino Alfano, il vicepresidente del Consiglio Angelo Burrascano, ha deciso di uscire dal gruppo del PDL e aderire al Gruppo Misto di Palazzo Zanca.

 

Viste le ragioni politiche, compresa la denuncia considerare il PDL ostaggio dell’operato degli “alleati” dell’UDC, vale la pena leggere la nota con cui ha ufficializzato una decisione che conferma il malessere dell’amministrazione cittadina, ormai al limite del baratro.

 

“E’ opportuno che alla comunicazione tecnica – scrive Burrascano – vadano aggiunte le motivazioni politiche che portano ad una decisione sofferta ma non certo improvvisa ne imprevedibile. Da tempo il sottoscritto ha cercato, nella compagine politica cui sin oggi si è fatto riferimento di ”rompere” dall’interno, quel muro di gomma che si è rilevato impermeabile ad ogni sollecitazione di rinnovamento, apertura e condivisione delle scelte adottate dall’amministrazione Buzzanca. Se infatti sono oltre le delusioni circa l’operato del sindaco, era corretto immaginare che fosse il partito la prima sede in cui affrontare i ritardi nel percorso di rilancio nella nostra città; il PDL doveva essere il volano della ripresa, mettendo a frutto tutte le potenzialità dei propri componenti in un percorso virtuoso fatto di confronto, di dialogo, di concertazione interna, con l’amministrazione e, infine, con le altre forze politiche e sociali messinesi.

 

Nulla di tutto ciò, malgrado gli sforzi profusi in un responsabile silenzio, è accaduto. A poco a poco, il PDL e l’Amministrazione, si sono chiusi a riccio nella gestione quotidiana di un potere che, in alcune manifestazioni, è sembrato un asfittico esercizio delle peggiori pratiche della politica della prima repubblica. Il sindaco, nella persona dell’onorevole Giuseppe Buzzanca (ex AN – parlamentare regionale), a dispetto della linea politica data dai vertici nazionali del partito, riveste molteplici incarichi.

 

Attualmente è Sindaco della città, deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, Commissario per l’emergenza traffico, Commissario e soggetto attuatore emergenza alluvione Giampilieri e come se non bastasse, nel tempo libero, anche coordinatore provinciale del PDL.

Anche l’altro coordinatore (on.le Corona) è occupato da tempo in altre vicende, per le quali negli ultimi giorni sono state scritte intere pagine di giornali, relative ad avvenimenti negativi oramai noti a tutti e le cui conseguenze, determinano il raffreddamento dei sentimenti della gente nei confronti sia del partito che dei suoi rappresentanti.

 

Tutto ciò è palesemente incoerente rispetto a quanto fatto dall’onorevole Angelino Alfano, che ha preferito dimettersi dal prestigioso incarico di Ministro per dedicarsi totalmente al partito ed al suo rilancio. Anche il senatore Renato Schifani, investito sin dal primo momento dall’attuale prestigioso incarico, al quale si è dedicato con impegno ed imparzialità, ha giustamente fatto un passo indietro rispetto agli incarichi di partito ricoperti. Se in una prima fase si è immaginato che tali difficoltà fossero riferibili al quadro politico, rispetto al quale è sempre saggio mostrare pazienza nell’attesa della maturazione degli eventi nei mesi successivi ci si è resi conto che le assicurazioni date verbalmente circa “correzioni di rotta”, apertura ai contributi della società civile e soprattutto interventi urgenti ed efficaci rispetto alle emergenze economiche- occupazionali erano solo palliativi utili a perseguire le stesse metodologie di gestione sin ora adottate nella buona fede dello scrivente e del gruppo politico di riferimento.

 

La governabilità dell’ente comunale è duramente critica anche dal Collegio dei revisori dei conti, i quali hanno espresso parere sfavorevole anche sulla manovra di riequilibrio del bilancio, evidenziando un disavanzo di oltre 53 milioni di euro e giudicando un disastro finanziario di intera gestione amministrativa – contabile.

Alle critiche tecniche, si sono aggiunte quelle formulate dagli alleati politici, in primo luogo quelle formulate dall’UDC, (presente nella Giunta municipale sia con il vice sindaco e che con diversi assessori), che già oggi tiene in ostaggio il PDL cittadino e provinciale, ma che domani lo renderà prigioniero e schiavo!. L’occasione perduta dal partito e dai suoi coordinatori per esercitare il ruolo conferito nell’interesse di tutti e non giacché di impegnarsi in attività che di politica ha poco o niente è dimostrata sia nella gestione comunale che sembra non lasciare alcuna speranza di cambiamento, sia nella gestione territoriale del partito che registra da tempo la mancanza anche di una semplice sede provinciale ove riunirsi.

Questa città merita altro! Per questo, è divenuta – conclude il vice presidente Burrascano – improcrastinabile una netta presa di posizione tanto difficile, quanto “maturata” ed espressione di rivendicazione di “minima dignità” rispetto ad una progettualità negata alla pari delle aspettative della città. Il senso di responsabilità che ha animato l’impegno mio e del mio gruppo sin dalla prima ora vicino alle posizioni politiche degli onorevoli Schifani ed Alfano, determina oggi la nostra collocazione “fuori” dalla compagine di Governo della città anche se, teniamo a precisare, la nostra è solo una presa d’atto di una scelta, nella sostanza quando non anche nella forma, già compiuta da altri. Per il resto non mancheremo di giudicare “a mani libere”, ogni provvedimento che verrà sottoposto alla nostra attenzione rispondendo, come sempre, agli interessi della città che, sempre più, ci appaiono divergenti da questo quadro politico”.

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