Il destino dei campetti di Pompei è ancora incerto. Dopo il diniego da parte del Comune della concessione edilizia richiesta dall’Ordine dei Frati Minori e dalla Ditta Bombaci Costruzioni per l’area di Pompei dove sorgono i famosi “campetti”, la parola passa al tardi Catania, a cui l’avvocato Briguglio ha presentato ricorso contro la decisione del comune.
Giovedì 15 dicembre è stata fissata la prima udienza: l’Amministrazione sarà difesa dall’Avvocato Candido Bonaventura e accompagnato dal Comitato Costruttori di Futuro, oltre 18 cittadini residenti in via della Mura patrocinati dall’Avvocato Saitta, contrari alla richiesta di concessione.
Interviene anche il Consiglio della IV Circoscrizione, che ritiene che il provvedimento di diniego della concessione edilizia richiesta per Pompei ” debba diventare pietra miliare per il futuro degli atti dell’amministrazione comunale nel campo dell’urbanistica e delle attività edilizie”.
“Non a priori CONTRO imprenditori e sviluppo edilizio – sottolinea Francesco Quero, Presidente della circoscrizione – ma a favore della sicurezza dei cittadini, della tutela e della messa in sicurezza del territorio, condizioni senza la quali costruire non deve essere consentito.
Peraltro l’art.2 della N.t.a. del P.R.G. parla chiaro e senza opere primarie e secondarie di urbanizzazione (in primis strade) non è consequenziale il rilascio di una concessione edilizia anche in presenza nel P.R.G. di un indice di edificabilità elevato, come è il B4c dell’area dei campetti di Pompei.
Se negli ultimi 30 anni si fosse seguito questo semplice principio normativo, Messina sarebbe oggi una città diversa, migliore, più vivibile e più sicura”.
Il Consiglio aveva sollecitato con un atto deliberativo l’amministrazione a negare la concessione edilizia per l’area in oggetto con l’obiettivo di giungere alla stesura del nuovo P.R.G., i cui vincoli sono in scadenza l’anno prossimo.
“Non si può prescindere dall’immaginare una revisione complessiva dello sviluppo urbanistico che vogliamo dare alla nostra città, sostenibile ed in sicurezza, partecipato e condiviso – ha concluso Quero – Le iniziative in questi anni della IV Circoscrizione hanno avuto uno stesso comune denominatore, che l’ha guidata ad opporsi alla progettazione della STU per il Tirone così come è concepita, persegue l’interesse solo di alcuni imprenditori edili e non quello dei cittadini, e a siglare accordi con l’Ordine degli Ingegneri e con il Dott.Geologo Antonio Gambinio, per alcuni studi atti alla formulazione di schede di criticità del territorio, utili come base di valutazione all’amministrazione per pianificare in futuro interventi di messa in sicurezza.
La speranza è che a Messina si formi una nuova sensibilità e che i Tribunali, come spesso è avvenuto in un recente passato, non decidano le sorti della nostra città”.