Chi sperava in un gesto coraggioso sarà rimasto deluso. Nonostante i dubbi sullo stato dei conti, con un commissario ad acta già nominato dalla regione, sono bastate all’aula le giustificazioni dell’assessore Orazio Miloro che, sostenuto dalla presenza dell’intera giunta, ha perorato la causa dell’amministrazione Buzzanca, sfoderando l’arma imbonitrice della “crisi economica che sta interessando tutto il paese e che ha inciso non poco anche sugli enti locali”.
Dunque con 19 voti favorevoli e 10 contrari, è stata approvata la delibera sul riequilibrio di bilancio.
Anche in questo caso, la maggioranza si è “spaccata” sulle posizioni dell’Udc che, con Melazzo, ha dichiarato di votare no, richiamando i colleghi ad un senso di responsabilità “di fronte a numeri falsi come quelli in questione”. Il consigliere si riferisce, in particolare, alle società partecipate, con i 52 milioni di copertura dei debiti dell’ATM “che sono stati nascosti sotto il tappeto, come è stato fatto per i 20 milioni di Ato3 e Messinambiente”.
All’accorato intervento si aggiunge quello del consigliere Calabrò del PD, che si è chiesto come fosse stato possibile per il collegio dei revisori dei conti cambiare parere, da negativo a positivo, nell’arco di quindici giorni. “Il mio voto sarà ovviamente negativo – ha detto in Aula – ma chiedo comunque di sapere sulla base di quali dati e di quali carte il collegio abbia cambiato idea. In caso chiedo che questi incartamenti mi vengano forniti.”
Resta al Comune la speranza del piano di dismissione che prevede, entro il 30 dicembre la vendita di immobili per 30 milioni di euro. Ma fino ad oggi le aste sono andate deserte, la prossima sarà il 12 dicembre. Temiamo, però, che in pochi sperino di trovarsi come regalo di Natale parte del patrimonio immobiliare comunale.
Intanto domani un’altra “prova di coraggio” aspetta i consiglieri: alle ore 18, il consesso tornerà a riunirsi in seduta straordinaria, per trattare l’ordine del giorno, presentato da 22 consiglieri, sul doppio incarico sindacale.