Non è un romanzo. Non è neanche un saggio: è un iper testo – post post-moderno – che riproduce la vita di due insegnanti precarie nella Sicilia del 2010, Maria e Stella. Un diario di classe, ma anche esistenziale, che in un crescendo surreale e tragicomico mescola personaggi niente affatto inventati, notizie di prima pagina, il vissuto e le reazioni delle protagoniste.
A partire dal loro primo incontro su un pullman di linea, Maria e Stella (una insegnante d’italiano e l’altra di filosofia) conducono il lettore alla scoperta di un variegato microcosmo di docenti pendolari e altrettanto precari con cui condividono viaggi, frustrazioni e aspirazioni. Senza paura di giudicarli. Perché per quanto surreali, sono figlie argute e visionarie del loro tempo.
E in quanto figlie del loro tempo, cresciute a pane, cerchietti Naj Oleari e anni ’80, si raccontano attraverso i feticci che hanno attraversato la loro vita dall’infanzia fino al momento di scoprirsi giovani donne, colte e precarie.
100 pagine di iper testo, post moderno, con richiami alla cultura alta, bassa, pop e all’attualità. Perché la storia sarà anche magistra vitae ma in questa storia di magistrae l’italiano e la filosofia non fanno vivere meglio. Ameno di non trovare una salvifica via di fuga.
Una storia romanzata, all’interno della quale la loro reale esistenza di docenti precari viene svolta mediante situazioni paradossali, ma assolutamente vere, accompagnate da forme verbali con passaggi dialettali e da gestualità, che contraddistinguono microsequenze volutamente contestualizzate al fine di esaltare il significato di questa opera forse con la componente di sfida intellettuale realizzata con stati generali della scrittura ora curiosa e sorridente, ora docile e pietrosa.
Nella prosa di Busacca e di Lo Presti il viaggio all’interno della dimensione della precarietà si fonda e si interseca su ricordi personali, su questioni universali, ottenendo l’indignazione, la reazione, la risata del lettore che accompagna lo stile, volutamente tagliente, che non risparmia sferzate polemiche al sistema politico e alle istituzioni.
Le due autrici coniugano storia del viaggio e storia del sé in un intreccio, nel quale la dimensione spaziale dei fantasiosi luoghi disegna modelli del mondo delle loro rispettive interiorità nel variegato caleidoscopio di circolari, norme, leggi, ricorsi.
Una attuale satira di costume, quindi, stilata con una prosa spumeggiante e ben costruita, dalla critica mordace, ma mai offensiva, che spesso suscita una risata intelligente nel lettore con un retrogusto amaro che fa riflettere sulla attuale misura del dialogo e dell’uso dell’ironia nello spazio del confronto.
Roberta Busacca ed Emanuela Lo Presti, docenti precari, con irrisione e, in alcune pagine anche con distacco dalla situazione che le vede coinvolte, osservano sempre con armonia emotiva la loro vita da insegnanti attraverso un percorso amaro e pungente, intriso di senso di sdrammatizzazione e di sentimento della realtà con immagini oscillanti tra sarcasmo e umorismo, ma consapevoli del senso di appartenenza al settore dell’istruzione.
Vita indOcente si rivolge principalmente ai giovani tra 25 e 45 anni, precari, pendolari.
116 pp Prezzo: 8,00 euro
Il libro verrà presentato sabato26 novembre,ore 16.30, alla Libreria “Il circolo Pickwick”