…COMANDO DUNQUE SONO: FEDELE AL PATTO ELETTORALE COL SISTEMA

 

Da quando è stato rimosso da sindaco di Messina nel 2003 la possibile nuova decadenza di Peppino Buzzanca non fa più notizia. Per i cittadini sottoporsi a questi interventi politico – giudiziario è ormai diventato usuale come andare dal droghiere o dal pescivendolo.

Buzzanca preso atto che può fare a Palazzo Zanca il bello e il cattivo tempo si comporta come un bambino viziato tanto chi dovrebbe bacchettarlo: il Pd? Ma per favore… bisogna prendere atto che la questione morale è diventata una barzelletta. A furia di cavillare il sindaco ha perso di vista i problemi seri: mettere mano al rilancio della città per evitare il tracollo.

Sui tanti conflitti del sindaco le battute vanno e vengono: a occhio e croce tra lui e il predecessore Francantonio Genovese persino Silvio Berlusconi sembrerebbe un dilettante. Il caso Buzzanca, come lo chiamerebbe Santoro, è diventato ormai una sorta di effetto speciale nei casi politico – giudiziari.

Ma Buzzanca, ciononostante, non ha nessuna intenzione di togliere il disturbo. Anzi fa sapere che tornerà presto in lista, magari per quel posto in Parlamento. Tornerà magari dopo aver ricomposto la compagine di Giunta: se fosse per lui l’Udc di D’Alia sarebbe già un conto saldato. Se fosse per lui…

In pratica è l’annuncio di un rimpasto, che potrebbe riguardare tutti gli assessori. Di sicuro verrà trovato un sostituto a Franco Mondello. Scherzi da prete. Buzzanca non molla l’osso né la poltrona. Anzi gode a tenere il prestigioso deretano in più Palazzi: qualcuno potrebbe sospettare che il suo ego abbia bisogno di tante conferme.

Son figo, son sindaco, son deputato, sono il meglio della compagnia… comando dunque sono. Guai a coloro che lo esortano al senso di responsabilità: infantili e immaturi siamo quasi tutti ma Buzzanca ci batte, eccome.

E così mentre c’è chi torna a riproporre il sindaco di rottura, Buzzanca si distacca nettamente dagli altri tenendo fede al patto elettorale con il Sistema: tenendo sotto scacco Palazzo e cittadini. Partiti di maggioranza e opposizione che chiedono <chiarezza subito>. Le nuove regole e il nuovo governo verranno…

Quella di Peppino Buzzanca, insomma è una storia bizzarra. Se ci fosse il senatore Miglio avrebbe sicuramente commentato così: “Poveretto Peppino, è come un Cristo in croce fra i ladroni… Solo che può darsi che di questo passo arrivi un avviso di garanzia anche a Nostro Signore …”. (ROBERTO GUGLIOTTA, imgpress.it)

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