E’ stata depositata la sentenza della Corte Costituzionale che dichiara l’illegittimità costituzionale della legge della Regione siciliana 20 marzo 1951, n. 29 (Elezione dei Deputati all’Assemblea regionale siciliana), così come modificata dalla legge della Regione siciliana 5 dicembre 2007, n. 22 (Norme in materia di ineleggibilità e di incompatibilità dei deputati regionali), nella parte in cui non prevede l’incompatibilità tra l’ufficio di deputato regionale e la sopravvenuta carica di presidente e assessore di una Provincia regionale.
Per la Consulta, dunque, non bisogna attendere il terzo grado di giudizio per optare tra le cariche di deputato e di sindaco.
“Dopo pronunciamento della Corte Costituzionale il dott. Buzzanca si dimetta subito e ripristini i più elementari canoni di legittimità e di rispetto della democrazia” ha dichiarato Lillo Oceano, segretario della Cgil di Messina. “Le vicissitudini giudiziarie di Buzzanca sono già costate molto a questa città. Il suo doppio incarico incompatibile, il modo in cui è stato interpretato nel rapporto con gli altri livelli Istituzionali e l’accentramento di deleghe e funzioni politiche e amministrative sono concause importanti, ancorché non esclusive, degli esiti mediocri nella gestione ordinaria della Città, della assoluta assenza di una qualsiasi programmazione, della irrilevante considerazione di cui gode Messina nel contesto regionale e nazionale. Già la precaria condizione in cui versa la Città avrebbero richiesto a Buzzanca una scelta a prescindere da questo ultimo pronunciamento, per senso delle Istituzioni, per amore per la Città”.
Intanto è previsto un sit-in organizzato da un comitato spontaneo di cittadini e rappresentanti di diversi schieramenti politici sabato 12 novembre dinanzi a Palazzo Zanca.
Venerdì Messinaora.it dedica una diretta online della rubrica Oltre la notizia per dare spazio e voce alle istanze dei cittadini che chiedono con forza a Giuseppe Buzzanca di prendere una decisione chiara e definitiva.