Il rettore Tomasello conferma la volontà di procedere in appello contro la sentenza del Tar di Catania che ha accolto il ricorso presentato da 32 tra docenti e ricercatori dell’Università di Messina contro l’autoproroga del mandato.
Sulla questione, che sembra non creare alcun interrogativo al Rettore, in altre faccende affaccendato, è intervenuta l’Associazione Nazionale Docenti Universitari, che si è rivolta direttamente ai beneficiari della proroga, invitandoli a rispettare la decisione del Tar per il bene dell’Università.
Ma Francesco Tomasello non pensa affatto a dimettersi. Piuttosto annuncia di presentare appello al Consiglio di Giustizia Amministrativo, a difesa della modifica dell’art.57 e dell’introduzione dell’art.57 bis dello Statuto d’Ateneo, con cui Senato accademico e Consiglio d’amministrazione, all’inizio del 2010, hanno prorogato di un anno il suo mandato di rettore e quello di tutti gli organi elettivi.
Resta l’appello al “buon senso” dell’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU) , che consiglia una “resa”: «Piuttosto che proporre appello avverso la sentenza – si legge in un comunicato – ANDU propone con forza che ogni singolo componente del CdA, del Senato accademico e di tutti gli organi elettivi che, a cascata, hanno inteso “estendere” la proroga a se stessi, sia istituzionalmente critico sul proprio operato, si sottoponga alla Legge, obbedisca alla sentenza ed eviti, con la propria illegittima presenza, ulteriori sciagure alla Università di Messina».