PDCI: NO ALLA VENDITA DELLA CASA DI NINO PINO BALOTTA

 

L’eredità dell’on. Nino Pino Balotta, illustre scienziato e umanista barcellonese del Partito Comunista italiano, al centro di una battaglia tra quel che rimane di quel partito a Messina, rappresentato da Antonio Bertuccelli, Segretario provinciale del PdCI, e gli ex DS, o meglio, la “Fondazione che amministra i beni dei DS”.

Bertuccelli, infatti, si dice contrario alla vendita della casa  di  Balotta sita in una centralissima via di Barcellona, e dallo stesso lasciata al partito comunista italiano nel 1965, seppur attraverso una vendita forfettaria, perché vi sorgesse un istituto di formazione politico-culturale.

“La Federazione provinciale del Partito dei comunisti italiani, a differenza degli altri partiti che fanno capo al centro-sinistra o ad altre componenti della sinistra, nonché del mondo politico in generale, non ha assistito in silenzio all’evolversi della vicenda che ha interessato, in tutti questi anni, l’eredità di Nino Pino Balotta – si legge in un comunicato –  A firma del proprio segretario provinciale, ha presentato parecchi esposti alla magistratura, che pendono ancora senza risposta presso le procure di Barcellona P.G. e di Messina.

Agli esposti è stata allegata una gran mole di documenti, fra cui, in copia, il carteggio intercorso tra Nino Pino e la Direzione nazionale del Pci, destinataria del lascito, che dimostra inconfutabilmente che la casa non poteva essere venduta, come una qualsiasi merce, a privati, in quanto, in base agli accordi intercorsi, doveva essere destinata a sede di organismi politico-culturali che permettessero la formazione ideologica dei quadri comunisti, soprattutto giovani”.

“Gli esposti da noi presentati – continua Bertuccelli –  riguardano anche altri aspetti dell’eredità di Nino Pino, relativi, ad esempio, alle carte del suo archivio. La «Gazzetta del Sud» ci informa che queste carte, abbandonate “per circa un ventennio” e prelevate solo qualche anno fa dall’abitazione dello scienziato, giacciono attualmente “in un magazzino della Facoltà di Veterinaria dell’Annunziata”. I furibondi proclami con i quali il Rettore dell’Università di Messina, proprietaria dell’archivio e di tutti i diritti d’autore sulle opere di Pino, rispose alle nostre critiche ed alle nostre proteste sono, dunque, finiti nel nulla? Chiediamo, per l’ennesima volta, alla magistratura che si faccia luce anche su questo aspetto e si individuino eventuali responsabilità, senza guardare in faccia nessuno.”

La critica non risparmia neppure l’operato del Comitato  intitolato al politico barcellonese.

“Sulla vicenda della vendita della casa dello scienziato e umanista assistiamo allo strano silenzio del Comitato “Pro Nino Pino”, costituito in occasione del centenario della nascita e tuttora in vita – conclude Bertuccelli – forse dovuto al fatto che il presidente di tale comitato è un autorevole esponente di quella componente Ds del Partito democratico che ha proceduto alla suddetta vendita”.

 

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