Francantonio Genovese ritorna prepotentemente sulla scena politica. Lo fa puntando il dito sulla Società Stretto di Messina, non per chiederne la chiusura, ma per ribadire quanto denaro è stato sprecato nel corso di questi ultimi anni, attraverso una interrogazione parlamentare presentata al Presidente del Consiglio e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
”Verificare l’effettivo fabbisogno di personale della Stretto di Messina Spa in ragione dell’attivita’ che e’ chiamata a svolgere ed in considerazione della situazione di crisi economico-finanziaria che grava sulle casse pubbliche”. E’ quello che chiede il deputato nazionale del Partito democratico, ex sindaco di Messina , evidenziando che dall’ultimo bilancio risulta una perdita di esercizio di un milione di euro e ”gran parte delle uscite riguarda i 54 dipendenti”.
L’aumento della spesa, salita a quasi 5 milioni di euro, sembra, infatti, dovuta al pagamento di stipendi e affitti.
Solo l’anno scorso sono state effettuate 19 nuove assunzioni e ”risultano in corso di affidamento corsi di formazione, in Sicilia come in Calabria, per i futuri addetti alla manutenzione del Ponte e per altre figure attinenti la gestione dell’opera e del rischio sismico”, nonostante l’Unione Europea abbia escluso il Ponte sullo Stretto dalle opere finanziabili e le nostre finanze pubbliche non consentano l’utilizzo di fondi per l’opera.
Genovese chiede, quindi, di sapere ”quali provvedimenti o iniziative intendano assumere il Presidente del Consiglio ed il Ministro per porre un argine allo spreco di denaro pubblico della Stretto di Messina Spa e per verificare la regolarita’, la necessita’ e/o l’opportunita’ delle 19 nuove assunzioni deliberate dalla suddetta societa”’.