A Giampilieri piove ancora, piove sul bagnato. I 70 milioni di euro stanziati per i centri ionici colpiti dal nubifragio del primo ottobre 2009 sono completamente inutilizzabili. Il presidente della regione Lombardo, ha infatti scoperto che questi fondi, per altro già appartenenti alla regione Sicilia (fondi FAS), sono legati al patto di stabilità della regione Sicilia, quindi, rimarranno esattamente lì dove sono, perché, spiega Gabrielli, capo nazionale della protezione civile: “ gli obiettivi fissati dal patto interno di stabilità per l’anno 2011 per la Regione Siciliana non consentono al dipartimento regionale della Protezione civile, che funge da struttura di supporto al commissario, di utilizzare le somme stanziate dall’ordinanza in questione”. Non dimentichiamo che nel caso dell’alluvione del Veneto i fondi che vennero stanziati venivano direttamente dal bilancio statale. Nel frattempo i cittadini dei comuni colpiti dall’alluvione continuano a disperare ed a soffrire sentendosi dire dal sindaco che i ritardi sono imputabili ad un presidente della regione non adatto a fare il commissario. Da parte sua, il presidente della regione addebita ogni responsabilità allo Stato, accusandolo di non aver fatto la sua parte. Il solito “scarica barile” insomma. Sembra quasi che la regione Sicilia venga presa in giro dallo stato, o forse, che si faccia prendere in giro volontariamente. Nel frattempo, a Messina, si continua ad alimentare il circolo delle parole, che però non sono mai quelle dei protagonisti, della gente che ancora non ha ricevuto un sostegno concreto. L’associazione Circolo Messina, ha organizzato per il 25 ottobre, presso la chiesa di S. Maria Alemanna il convegno “ Voci nel silenzio…la parola agli esperti”, con il contributo della Regione Sicilia e dell’Ateneo messinese. Gli esperti di turno si confronteranno su cosa è stato fatto e su cosa c’è ancora da fare, puntando sullo stato dei lavori a Scaletta Zanclea, un altro paese che ha pagato un prezzo altissimo all’alluvione. (SIRO BIZZI)