Messina si conferma una delle città che spende più in Italia per gli interventi di manutenzione “straordinaria” negli edifici scolastici. Questo secondo il dossier pubblicato da Legambiente sulla condizione dell’edilizia scolastica italiana, che ha messo in evidenza le gravi carenze del “sistema scuola” dove il 36% degli edifici necessita di interventi di manutenzione urgenti, oltre il 50% è in aree a rischio sismico e solo il 58% possiede il certificato di agibilità.
La nostra città nella classifica di Legambiente si trova al penultimo posto, dopo Catanzaro e prima di Sassari. Qui il dossier Ecosistema scuola 2011.
Ma il sistema scolastico messinese fa pure i conti con una “nuova scure” che sta per abbattersi, dopo la procedura avviata dalla Manovra finanziaria di Luglio 2011 e chiamata “Razionalizzazione della rete scolastica e Dimensionamento delle Istituzioni scolastiche autonome”.
A lanciare l’allarme sono il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese e il segretario provinciale della Cisl Scuola Laura Fleres che esprimono “preoccupazione per le serie ripercussioni che ci saranno anche nella nostra provincia, a causa dell’operazione messa in atto dal Ministro Gelmini per fare cassa”.
Una manovra che prevede come, entro il 31 dicembre 2011, debbano sparire definitivamente le autonomie dei circoli didattici e delle scuole medie, sostituendoli con gli Istituti Comprensivi, modificandone i parametri e innalzando il numero degli alunni da 500 a 1000, salvo qualche limitata deroga per le scuole che si trovano in comuni montani, in piccole isole e minoranze linguistiche. In questi casi il numero di riferimento per mantenere l’autonomia è 500 e non 1000”.
Per questo motivo la Cisl Scuola di Messina, in raccordo con la Confederazione, ha avviato in tutta la provincia, una serie di incontri con i dirigenti sindacali per monitorare la situazione e scongiurare conseguenze sociali e occupazionali derivanti dal dimensionamento delle istituzioni scolastiche in questione.
Nella provincia di Messina le scuole attualmente autonome, riferite al I ciclo di istruzione, cioè materne, elementari e medie sono 107, ma sono solo poche quelle che già possiedono i requisiti per mantenere l’autonomia. Addirittura il Miur ha previsto che saranno solo 66 quelle superstiti con un taglio di 41 istituzioni scolastiche, corrispondente a una percentuale del 38%, la più alta tra tutte le province siciliane.