Una verità “sussurata” che non è più maldicenza o pettegolezzo, ma realtà giudiziaria. Da dieci anni tutti i concorsi per l’ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirugia dell’università di Messina sono illegittimi, perché i concorrenti sarebbero stati identificati nominativamente al momento di sostenere la prova, in barba al principio di anonimato. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha ammesso tutti i ricorrenti in sovrannumero. Secondo i giudici della sezione consultiva del Consiglio di Stato “appare particolarmente fondata la censura di violazione del principio dell’anonimato delle prove da correggere. A questo riguardo occorre rilevare che la commissione ha fatto annotare, accanto al nome di ciascun candidato il numero di codice riservato, la cui funzione è quella di consentire l’abbinamento della scheda anagrafica con la prova e che compare sulla finestra esistente nella busta. Sin dall’inizio della prova il codice del plico consegnato poteva essere associato al nome del candidato”. “Inoltre – prosegue -, alla fine della prova la consegna dei plichi e il loro posizionamento nella scatola sono avvenuti seguendo l’ordine alfabetico dei nomi dei singoli candidati, con conseguente possibilità di rintracciare con sicurezza la prova consegnata da ciascun candidato”.