E’ diventato un anchor man. L’onorevole Domenico Scilipoti, dipietrista della prima ora, Berlusconiano della seconda e Responsabile della terza, l’odierna, ha intrapreso la via catodica: ospite in questi ultimi giorni di diverse trasmissioni, lo abbiamo notato particolarmente a suo agio nel salotto di Enrico Mentana, nella serata dedicata al film evento “Viva Zapatero” di Sabina Guzzanti. Non sappiamo se ospitare Scilipoti abbia molto a che vedere con la satira, ma il personaggio che il politico si è ritagliato fa comodo a molti e regge il gioco mediatico di molti altri. Considerato il volto “presentabile” della “faccia tosta” del politico moderno, non più “attaccato” alla bandiera ma orgogliosamente rappresentante del democratico diritto a “cambiare idea” si è ormai catapultato nell’infotainment, disinvolta spalla del comico per eccellenza: lo spettatore passivo. Molti si chiedono, ma “ci è “ o “ci fa”? Gli opinionisti dei grandi giornali scomodano addirittura Pirandello per giustificare la “maschera” di politico grottesco e sgrammaticato, che si prende gioco del sistema opponendo ad una certa “indignazione” lo sberleffo di chi guarda sorridente in camera e ti dice “..intanto io sono qui e ho svoltato”. E’ il prodotto politico della sottocultura berlusconiana, per cui è sufficiente essere in tv per esistere, e per di più rendere credibili agli occhi degli “elettori” la farsa politica di cui è complice.
Un ingegno al servizio della mistificazione: Scilipoti,”il re dei peones”, un termine legittimato dal giudizio positivo del Cavaliere che, nella prefazione ad un libro che certamente diventerà un classico per gli storici contemporanei, sostiene e traduce il termine scrivendo che “peòn è sinonimo di infaticabile, pragmatico, lavoratore al servizio della democrazia”.
L’attesa è per l’ultima mise en scène prevista il 21 ottobre prossimo a Roma, per il battesimo del movimento di Responsabilità nazionale, a cui Berlusconi darà l’imprimatur. Molti manifesti dell’evento, che conclude l’ascesa politico-berlusconiana dell’onorevole barcellonese, hanno già trovato posto in diverse strade della provincia babba. Ma anche questo è un atto di responsabilità: pensiamo al senso di responsabilità che infonderà nella gente che nervosamente aspetta un bus che non arriva e che si ritroverà dinanzi agli occhi il faccione sorridente del politico che “ce l’ha fatta”…