450 milioni di beni posti sottosequestro dal Tribunale di Messina a seguito dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica aprono una finestra nel velo di complicità e di intrecci affaristici di un certo livello.
Un così alto accumulo di beni e di capitali,in così breve tempo, è indicativo dei mezzi e delle potenzialità messe a disposizione da quella “zona grigia” che opera nella nostra città e in tutto il Paese. Non possono sussistere dubbi, aldilà di quelli che saranno gli sbocchi della vicenda giudiziaria, che ormai i livelli e gli intrecci tra ambienti politici – amministrativi – professionali e criminalità organizzata sono altissimi e invasivi.
I Radicali, che non fanno parte di quel “contesto distratto” al quale si riferiva il commento di Francesco Celi sulla Gazzetta del Sud, hanno sempre tentato (spesso silenziati) di scuotere i palazzi dai rischi derivanti dalla sempre maggiore contiguità fra peones della politica e criminalità partendo dalla denunzia del voto di scambio nei periodi elettorali e non solo. I Radicali non hanno certo “assistito in silenzio” allo scempio del territorio e della legalità. Le interrogazioni parlamentari stanno a testimoniarlo cosi come le montagne di esposti e denunzie consegnate ai Questori,ai Prefetti,ai Procuratori della Repubblica pro tempore. Denunzie spesso archiviate e dimenticate. Un agire politico finalizzato alla ricerca della trasparenza e della legalità.
Per questo,davanti ai provvedimenti di oggi e ai fatti narrati dalle indagini riteniamo insufficiente e di basso profilo il compiacimento del sindaco Buzzanca rispetto all’operato della Procura. Il primo cittadino,leggendo le carte dell’inchiesta, come tutti noi, dovrebbe invece, immediatamente, avviare un’ indagine amministrativa per capire e intervenire adeguatamente in quelle zone della pubblica amministrazione dove più appetibile è la spinta della corruzione e della concussione.
Dalle forze politiche, di tutti gli schieramenti, non sapremmo se auspicare un “pentimento” o almeno un ravvedimento nei metodi dell’esercizio del loro potere.
Per non rimanere …”distratti & compiaciuti”
(SARO VISICARO)