Marcel Vizitiu ha una moglie. Una donna che ancora non sa di essere vedova. Una donna che il deputato radicale Rita Bernardini sta cercando di rintracciare e che potrebbe essere fondamentale per dare uno slancio all’inchiesta sulla morte sospetta del trentenne rumeno arrestato il 30 settembre per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e deceduto il 3 ottobre al carcere di Gazzi.
“Speriamo di poter raggiungere almeno uno dei familiari di Vizitiu – dichiara Rita Bernardini a Messinaora.it – altrimenti sarà difficile aprire il processo. Mi auguro che la moglie di Vizitiu possa essere presente alla conferenza stampa che vogliamo organizzare a Roma per chiedere verità e giustizia su un caso che ci lascia perplessi e riporta alla memoria la tragica fine di Stefano Cucchi”.
Per trovare i familiari di Vizitiu, sulla cui storia personale si conosce poco, i radicali si sono rivolti non solo all’Ambasciata rumena e al Consolato, ma anche all’ex presidente Ion lliescu, vecchio amico dello stesso Marco Pannella.
Sul fronte delle indagini nessuna novità dalla Procura della Repubblica messinese. Si attendono, infatti, i risultati dell’autopsia disposta dai magistrati Barbaro e Renda, titolari dell’inchiesta.
La vicenda è approdata in Parlamento, con una interrogazione della stessa Bernardini, che già in occasione della sua ultima ispezione al carcere di Gazzi aveva rivolto l’attenzione al trattamento riservato ai detenuti, soprattutto evidenziando l’inefficienza del cosiddetto Centro Diagnostico Terapeutico.
Del caso Vizitiu ha parlato anche il leader storico dei radicali, nel corso della trasmissione RADIOCARCERE in onda ogni martedì alle 21 su Radio Radicale. “Si tratta dell’ennesimo caso Cucchi – ha detto Marco Pannella – Non vogliamo discriminare i rumeni o i nigeriani, perché poi toccherà agli italiani, come già è toccato”.