Per il quarto anno consecutivo QA-QuasiAnonimaProduzioni propone a Messina la sua rassegna autoprodotta di nuova drammaturgia, Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena. Tante le novità volute dai fondatori e organizzatori Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella, per cinque mesi di teatro che prevedono sette spettacoli e tre masterclass dedicate ad attori e allievi attori. Il fil rouge della programmazione per la stagione 2016-2017, in scena al Teatro Savio dal 4 dicembre al 9 aprile, è «omaggiare i grandi Maestri, quelli che ci hanno formato – spiega Auretta Sterrantino – quelli ai quali è necessario guardare e con i quali è fondamentale confrontarsi prima di poter cercare la propria strada, la propria autonomia, la propria personalissima visione, anche se di rottura rispetto alla tradizione».
La stagione si aprirà il 4 dicembre, con “Wunderkammer. Suggestioni Poe-tiche”, uno spettacolo che apre le porte sulle stanze più segrete e intime dell’animo umano, attraverso la visione di uno scrittore rivoluzionario come Edgar Allan Poe. Lo spettacolo di apertura come da tradizione è targato QA ed è dedicato a FERNANDO BALESTRA, così come quello di chiusura. Ogni stanza che si popolerà dal secondo spettacolo in poi sarà un omaggio a un Maestro, un modo per attraversare sensibilità artistiche differenti, che nel teatro e nell’arte hanno cercato un modo per dire e fare. I Maestri che sono stati scelti sono per lo più legati alla formazione di artisti messinesi, nomi importanti nel panorama nazionale.
Il 18 dicembre andrà in scena “Opera Corsara” dedicata a ORAZIO CORSARO, compositore ed etnomusicologo di origine messinese, ha girato il mondo come concertista con la sua zampogna e la fisarmonica, esibendosi sui più importanti palchi della Germania, della Francia, della Bulgaria e a Gerusalemme. Ha insegnato a Messina etnomusicologia al Magistero, è stato direttore del laboratorio musicale del Teatro Vittorio Emanuele, ha insegnato anche a Universiteatrali. È stato Maestro di palcoscenico per le stagioni di lirica dell’EAR e di Taormina. Al suo genio eclettico dedica il suo lavoro un regista messinese che con Corsaro ha condiviso molto: Roberto Bonaventura, reduce dal successo di Mostro Caligola, vincitore dell’E45 Napoli Fringe Festival e già presente nel cartellone di Atto Unico nel corso della seconda edizione con lo spettacolo su Beckett “Il dubbio. Qui. Intorno”.
Il 22 Gennaio Atto Unico avrà un ospite speciale, un grande Maestro della scena italiana: ANTONIO CALENDA. Attivo da oltre 50 anni, fondatore del “Teatro Centouno” con Gigi Proietti e Virgilio Gazzolo, ha ricoperto importanti cariche: direttore artistico del Teatro Stabile dell’Aquila, di quello del Friuli Venezia Giulia e Sovrintendente del Tetro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, ha messo in scena i più importanti autori di teatro (Shakespeare, Brecht, Beckett tra gli altri), e rappresentato anche tanti testi di drammaturgia contemporanea. È stato più volte regista degli spettacoli classici dell’INDA, al teatro greco di Siracusa, in ultimo nel 2012 con “Baccanti” di Euripide, vincendo l’Eschilo d’Oro. Ha collaborato con tutti i più grandi attori, musicisti, autori e danzatori e il suo “Tutto il mondo è palcoscenico” rappresenterà un viaggio lungo mezzo secolo di teatro.
Il 5 Marzo si alzerà il sipario su DONATO CASTELLANETA, conosciuto come Pupetto, attore e regista poliedrico la cui carriera teatrale è segnata dall’incontro con Leo De Berardinis. Insegnante all’Accademia dell’INDA ai tempi di Giusto Monaco, fu impegnato a Messina come formatore per diversi anni, in ultimo nella Scuola di Avviamento alla recitazione al Teatro Vittorio Emanuele. Un gigante, che ha attraversato la seconda metà del ‘900 con la sua attività anche cinematografica, tra l’altro “La dolce vita” di Federico Fellini (1960), “La mandragola” di Alberto Lattuada (1965), “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri (1971), “Pinocchio” (2002) e “La tigre e la neve” (2005) di Roberto Benigni. Omaggia questo artista con “Pupetto ed io. Il maestro è nell’anima” Maurizio Marchetti, regista e attore di cinema e teatro, già direttore artistico dell’Ente Teatro di Messina, a breve presente in tutte le sale cinematografiche nell’ultimo film di Pif, “In guerra per amore”.
Il 26 Marzo è la volta di “Sincopi Deliqui Infarti e Altri Mancamenti (Checo’v fa male!)”, omaggio a MEJERCHOL’D, riformatore del teatro dei primi del ‘900. Dopo la sua adesione al Teatro d’Arte di Mosca, inizia un’esperienza al Teatro studio di Stanislavskij, sempre più convinto che il teatro debba allontanarsi dal naturalismo scenico e dal realismo, fino a concentrarsi principalmente sull’attore e sul corpo dell’attore. Mejerchol’d è riconosciuto come il padre della biomeccanica teatrale. L’omaggio a questo padre riformatore del primo ‘900 è celebrato da un attore, regista e drammaturgo del calibro di Sergio Basile, uscito dalla Bottega di Gassmann e Albertazzi, intellettuale di grande spessore, indimenticabile nella sua interpretazione di Leopold Bloom in Bloom’s day, diretto da Claudio Collovà, lo scorso marzo per Atto Unico e attualmente impegnato nell’Amleto di Pecci al Teatro Quirino di Roma.
Conclude la rassegna il 9 Aprile ancora QA, con “Prometheus, o del fuoco maestro di ogni arte”, omaggio a FERNANDO BALESTRA. Uomo eclettico, appassionato, di grande sensibilità e raro spessore poetico, Fernando Balestra è stato giornalista per la RAI, regista, drammaturgo, direttore artistico di diverse manifestazioni degne di nota, per otto anni Sovrintendente della Fondazione INDA che ha accompagnato nella sua terza era in un percorso di rilancio economico, autonomia produttiva e internazionalizzazione. La sua attività, recentemente ricordata in una giornata a lui dedicata da Rai e Eurovisioni, si è concentrata soprattutto sulla formazione dei giovani e sul lavoro dell’attore tragico, partendo dall’idea di “attore totale”, abile in tutte le discipline performative connesse alla messinscena tragica, secondo l’insegnamento della Scuola Siracusana, rilanciato con la nuova apertura dell’Accademia del Dramma Antico dell’INDA durante il suo mandato. La sua ricerca lo ha portato poi alla teorizzazione del metodo di interpretazione a calco, che prevede totale adesione e rispetto del testo.
Proprio sulla base di questo insegnamento e intendimento, QA ha accolto in cartellone e sostiene a livello di produzione INDOLE TEATRO, ex allievi diplomati della fondazione INDA, gli ultimi ammessi sotto la direzione di Balestra. A loro riserva uno spazio in cartellone il 24 Febbraio, per “Canto della rosa bianca” uno spettacolo di Maurizio DONADONI dedicato alla coraggiosa vicenda dei “ragazzi della rosa bianca” nella Germania di Hitler. Inoltre, sempre in quest’ottica, aggiunge un’offerta formativa per attori e allievi attori con tre masterclass una dedicata al Living Theatre e diretta da Craig Peritz, una incentrata sulla parola e sull’arte del dire diretta da Sergio Basile, un’altra sulla biomeccanica teatrale diretta da Massimiliano Cutrera.
Inoltre quest’anno un osservatorio critico diretto da Vincenza Di Vita curerà gli approfondimenti sulla rassegna coinvolgendo studenti dell’Università di Messina nella redazione della nascitura “Rivista QuasiAnonima”.