“Sovrintendere non significa necessariamente essere un soprintendente”. E’ questa l’eccezione mossa da alcuni esponenti dei gruppi consiliari del Pd, Felice per Messina e Progressisti democratici a palazzo Zanca, in merito alla nomina di Antonino Saija al Teatro Vittorio Emanuele. Sul suo conto erano già state avanzate serie perplessità, proprio da Messina Ora, a partire dallo scorso 7 giugno, in merito alla compatibilità del suo incarica all’Ear con quelli alla Provincia regionale e all’Ato idrico. Adesso sono i consiglieri comunali a chiedere chiarezza, rivolgendosi all’assessorato ai Beni culturali della Regione Siciliana, al sindaco, al commissario di palazzo dei Leoni, tutti presenti con propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione dell’ente di via Garibaldi, e allo stesso cda.
Galeotto fu lo stato di servizio presentato da Saija, come attesta Simona Contestabile, consigliera dei Progressisti democratici in Comune a Messina: “Abbiamo dato un’occhiata al curriculum presentato a suo tempo. E’ un curriculum sintetico nel quale si gioca sulla parola sovrintendere che non necessariamente implica il ruolo di soprintendente”. Nel documento, si riporta l’attività nei teatri di Parma e Livorno, “senza una specifica temporale”. Ovvero, senza chiarire quando.
Saija, sicuramente, annovera nei suoi trascorsi l’incarico di segretario generale nei Comuni emiliano e toscano. “Questo, tuttavia, non implica necessariamente – prosegue Contestabile – che sia stato soprintendente del Teatro Regio di Parma o del Goldoni di Livorno”. Anzi, potrebbe essere addirittura da escludersi categoricamente: “Una persona portatrice di un interesse legittimo – racconta la consigliera – ha chiesto un riscontro alle due istituzioni”. In entrambi i casi la risposta pare sia stata negativa.
La parola passa, adesso, alla Regione, al cda del Vittorio Emanuele ma, soprattutto, a Renato Accorinti e Filippo Romano. Quest’ultimo ha dato a Saija anche l’incarico di presidente del nucleo di valutazione della Provincia, dove una sua sottoposta, Loredana Zappalà, è addirittura il legale degli orchestrali del teatro nella vertenza condotta contro l’Ear. Di cui lui è appunto soprintendente. (@FabioBonasera)